Cosa vuole davvero Donald Trump

Si può governare contro i mercati? Sì, accade tutti i giorni, anche se quello che stiamo vedendo NON accade tutti i giorni
di Mario Sechimartedì 8 aprile 2025
Cosa vuole davvero Donald Trump
5' di lettura

Si può governare contro i mercati? Sì, accade tutti i giorni, anche se quello che stiamo vedendo NON accade tutti i giorni. Siamo al terzo atto della crisi delle Borse mondiali, i nemici di Donald Trump dicono che il Presidente è matto, i liberali da salotto sono in cattedra, le sinistre tifano per il Grande Crollo, i ricchi piangono, i poveri indebitati godono nel vedere i ricchi piangere, Wall Street è una giostra, prima inferno, poi quasi paradiso, con il Nasdaq addirittura positivo e l’indice S&P 500 sotto di uno stupefacente 0,2. Nessuno si chiede: cosa vuole Trump? Escludiamo che sia un problema di whisky (in tutti i sensi, Trump beve Coca Cola) e proviamo a ragionare.

1. La bilancia commerciale americana è un disastro (in febbraio è in rosso di 122,7 miliardi di dollari, da inizio anno l’aumento è dell’86% rispetto allo stesso periodo del 2024) e il debito federale un treno che corre verso il vuoto (supera i 35 trilioni di dollari). L’amministrazione Trump ha bisogno di riequilibrare il rapporto tra import e export, abbassare i tassi dei rendimenti dei titoli di Stato e indebolire il dollaro.

2. La manifattura americana è in declino da tempo, ma gli Stati Uniti restano una superpotenza industriale in settori chiave dell’economia, a cominciare dall’alta tecnologia. La battaglia politica sulla de -industrializzazione americana è di lunga data (Walter Mondale contro Ronald Reagan, 1984), si concentra sugli Stati del Midwest e la de -localizzazione delle industrie non riguarda solo la Cina, il Messico, il Vietnam e altri Paesi, ma avviene anche all’interno dei confini della nazione americana, con migrazioni di imprese da Nord a Sud e da Est a Ovest.

3. Questo scenario tuttavia non pare sufficiente a consigliare a Trump un approccio più soft sulla politica dei dazi, la Casa Bianca ieri in una nota ha ribadito che «il Presidente sta finalmente facendo quello che la politica ha rifiutato di fare per decenni: rispondere all'attacco contro i lavoratori statunitensi e rovesciare decenni di globalizzazione che ha decimato la nostra base industriale».

4. Gli investitori sono alla ricerca di un nuovo equilibrio, ma sono come rabdomanti nel deserto. Ieri Wall Street ha offerto un saggio di follia, occhio alla sequenza: alle 10:10 sono cominciate a circolare voci su una pausa di 90 giorni sui dazi; cinque minuti dopo, la rete televisiva Cnbc lancia la “notizia”; tre minuti dopo l’indice S&P 500 recupera 3 trilioni di dollari di capitalizzazione (un balzo del 7%); alle 10:25 la Casa Bianca dice di non essere a conoscenza di una pausa nell’applicazione dei dazi; alle 10:26 la rete Cnbc ammette di aver pubblicato una notizia «non verificata»; alle 10:34 la Casa Bianca smentisce ufficialmente Cnbc, «fake news»; alle 10:40 l’indice S&P 500 cancella 2,5 trilioni di dollari di guadagni. In 22 minuti, decollo e picchiata verticale.

5. I dazi di Trump non sono il fine, ma uno strumento negoziale per trovare poi un accordo? In questa versione “no limits” non c’è dubbio che siano la clava nelle mani dei Flinstones, il problema è tutto nella durata dello shock. Nessuno sa quanto il mercato può andare giù e, nonostante la drammaticità delle sedute a Wall Street, l’idea di fare il pieno di azioni super scontate è lontana dalla realtà: secondo i calcoli degli analisti, l’indice S&P500 è scambiato con un valore di 18,3 volte superiore agli utili stimati per i prossimi 12 mesi dalle società che lo compongono. La media decennale è un multiplo di 18,6 volte e il massimo raggiunto a febbraio del 2022 è pari a 22,5. Il meglio è passato, il peggio non è ancora arrivato. Trump sembra avere ancora spazio e tempo.

6. Quanto spazio e quanto tempo? Bisogna guardare l’economia reale, il Prodotto interno lordo, il tasso d’inflazione, la politica monetaria della Federal Reserve, i piani d’emergenza della Casa Bianca. Larry Fink, il numero uno di BlackRock, il fondo di investimento più importante del mondo, ha detto che «la maggior parte dei Ceo con cui ho parlato pensa che probabilmente siamo già ora in recessione» (Fink ha anche aggiunto che Wall Street può scivolare ancora del 20%). Ecco, quello che accade nell’economia di tutti i giorni è un punto che può indebolire Trump e la sua presa sul Partito repubblicano. Il senatore Ted Cruz, un politico navigato, ha avvisato Trump sul fattore tempo e sul rischio di perdere le elezioni di medio-termine del 2026. Il Partito Maga può convincere Trump a cedere?

7. Il segretario del Tesoro, Scott Bessent, ha offerto in un’intervista a “Meet The Press” una visione alternativa al caos: «Tutti vogliono guardare al mercato azionario che scende. Sa cos’altro è sceso? Il prezzo del petrolio è sceso di quasi il 15% in due giorni, il che ha un impatto sugli americani che lavorano molto più di quanto non faccia il mercato azionario. I tassi di interesse hanno toccato il minimo dell’anno. Quindi mi aspetto che le richieste di mutui aumentino».

8. Cosa dice Trump? «I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c’è inflazione e gli Stati Uniti, da tempo maltrattati, stanno incassando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano delle tariffe doganali già in vigore». È così? Il petrolio è a 60,8 dollari al barile, il tasso dei titoli del Tesoro a 10 anni negli ultimi tre mesi è in calo (ma ieri è tornato sopra il 4%), l’inflazione è al 2,8% in febbraio (sotto le attese degli analisti e in calo rispetto al 3% di gennaio), l’economia americana continua a creare nuovi posti di lavoro (altri 228 mila nel mese di marzo). Trump punta a separare i mercati azionari dallo scenario economico, ma le Borse anticipano gli scenari e alla fine torniamo al dilemma di Trump e dei suoi economisti: quanto tempo ha la Casa Bianca per evitare il crash, il contagio da Wall Street al negozio di generi alimentari, e provare un atterraggio morbido? Si è aperta una settimana di passione, c’è chi guarda i listini azionarie prega, ma siamo lontani dal clima della Pasqua.