Il presidente americano Donald Trump, tramite il ministero della Giustizia Usa, ha fatto inserire Mel Gibson in una lista di dieci cittadini "speciali" con precedenti penali a cui viene restituito il diritto di possedere armi. L'attore, punto di riferimento dei conservatori, è una delle star più apprezzate in pubblico dal tycoon, che lo ha anche nominato suo "inviato" a Hollywood.
Mel Gibson aveva perso il diritto ad armarsi nel 2011 a seguito di un processo per violenza domestica contro l'allora compagna Oksana Grigorieva. Processo in cui si era dichiarato colpevole. Da tempo, però, aveva chiesto di riavere quel diritto. E oggi lo ha ottenuto, a seguito della "grazia" di Trump. In realtà si tratta di un permesso in parte teorico, anche perché il diritto di possedere armi da fuoco dopo aver subito condanne penali varia da Stato a Stato negli Usa. L'anno scorso la Corte Suprema ha confermato le norme governative che limitano l'accesso alle armi da fuoco per le persone sottoposte a ordini restrittivi per violenza domestica. E oggi Trump ha chiesto una revisione di quelle norme.
Mel Gibson tiene testa alle Olimpiadi
Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo CHI SALE (Braveheart) ...Tornando a Mel Gibson, il ruolo di inviato dell'amministrazione americana a Hollywood, datogli da Trump, prevede che lui sia "gli occhi e le orecchie del presidente" in un'industria che "negli ultimi quattro anni ha perso molto lavoro in favore di potenze straniere". A ricevere questa nomina, risalente al 15 gennaio, anche Sylvester Stallone, che ha definito il nuovo presidente Usa "il secondo George Washington"; e Jon Voight, padre di Angelina Jolie e forse il più aperto sostenitore di Trump a Hollywood.