Il modello Albania non stuzzica solo l'Unione europea. Ma anche Donald Trump. Gli Stati Uniti, seguendo il solco tracciato da Giorgia Meloni, hanno avviato contatti con la Libia e altri Paesi dell'Africa, dell'America Latina e dell'Europa orientale per trovare destinazioni appetibili in cui trasferire immigrati espulsi dal territorio a stelle e strisce ma che non possono essere rimpatriati direttamente nei loro Paesi d'origine.
Come riporta il Wall Street Journal, tra i Paesi contattati ci sono la Libia, il Ruanda, il Benin, l'Eswatini, la Moldova, la Mongolia e il Kosovo. Nel caso specifico della Libia, la proposta statunitense solleva interrogativi rilevanti dal punto di vista dei diritti umani e della gestione dei flussi migratori. Sempre secondo il quotidiano statunitense, la proposta rappresenta un tentativo dell’amministrazione Usa di sbloccare le procedure di rimpatrio, che spesso si arenano a causa del rifiuto o della lentezza dei Paesi d’origine nell’accettare i propri cittadini. L'uomo incaricato da Trump di guidare l'iniziativa è Stephen Miller, vicecapo dello staff della Casa Bianca e figura chiave della linea dura in materia di immigrazione.
Trump ci aveva già provato durante il suo primo mandato. Ma la pandemia da Covid-19 aveva costretto la sua amministrazione a sospendere questi modelli. Un portavoce del ministero degli Esteri Usa ha confermato che "l’applicazione delle leggi sull’immigrazione è fondamentale per la sicurezza nazionale e pubblica degli Stati Uniti".
Due edifici residenziali a Mosca sono stati colpiti da un attacco con droni. E' successo questa mattina all'alba a partire dalle ore 4.30. Sulla scena dell’incidente sono stati trovati detriti riconducibili proprio a parti di un drone, dopodiché l’area è stata transennata dai servizi di emergenza russi. I residenti sono stati evacuati. "C'era un suono innaturale. Di solito alle cinque del mattino c'è il rumore delle auto ma questo era innaturale", racconta un residente locale. "Abbiamo un appartamento vicino, se fosse stato colpito sarebbe saltato tutto in aria", aggiunge.
Seggi aperti in Turchia per il secondo turno delle elezioni Presidenziali. Oltre 64 milioni di elettori scelgono tra il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan e il socialdemocratico Kemal Kilicdaroglu. Il presidente uscente, dato in vantaggio nei sondaggi, ha votato in un seggio di Istanbul.