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Emmanuel Macron e Ue, la missione impossibile

Il presidente francese Macron vuole schierare “forze di rassicurazione” in Ucraina: una proposta tragicomica
di Mario Sechi venerdì 28 marzo 2025

2' di lettura

Il generale Macron è qualcosa insieme di tragico e comico, egli vuole schierare “forze di rassicurazione” in Ucraina, una terra desolata (non a caso metafisica di T. S. Eliot) dove da tre anni la gente muore, i soldati marciscono nelle trincee, i droni ammazzano da una parte e dall’altra fotografando il sorriso e la disperazione della vittima. Il presidente francese sembra non conoscere la storia, in preda a una sindrome da De Gaulle sta dando lezioni di strategia militare che sono un pericoloso innesco di un’altra fase della guerra.

Dubito che Macron conosca la dottrina del containment di Kennan, le memorie di Henry Kissinger, in generale la scuola dei realisti che consiglia estrema prudenza con la Russia e sempre, in ogni caso, una via d’uscita onorevole per Mosca perché “il prestigio è tutto”, ieri per i sovietici, oggi per i russi. Mi pare che Keir Starmer abbia cominciato a capire che il suo compagno d’avventura sia sudi giri, bene fa Giorgia Meloni a tenersi alla larga dall’isteria e soprattutto dalla vanità di cui il presidente della Francia è affetto.

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Il fronte dell’Ucraina è sterminato, quello sfollato dalla Russia è di duemila metri quadrati, quello sul lato che va dal Donbass alla Crimea di altre 500 miglia, nessuna coalizione ha i soldati sufficienti per combattere, perché questo è quello che dice e non dice Macron. L’ultimo grande paese dove abbiamo visto un’invasione si chiama Iraq, gli americani vi trasportarono oltre 200mila uomini, centinaia di carri armati e aerei, navi al largo del Golfo, sorveglianza totale dei cieli, le incursioni dei jet, i bombardamenti a tappeto furono centinaia. Il risultato lo conosciamo tutti, tranne Macron.

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