Nuova minaccia Usa. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha messo in guardia il Venezuela di Nicolás Maduro. Al centro le possibili conseguenze di un attacco o di un'azione contro il suo vicino ricco di petrolio, la Guyana. "Se loro (i venezuelani) attaccassero la Guyana o attaccassero (il gruppo petrolifero americano) ExxonMobil (...) sarebbe una giornata molto brutta, una settimana molto brutta per loro". Insomma, "finirebbe male". Da tempo infatti il Venezuela tenta di annettersi l'Esequibo, regione della Guyana ricca di petrolio.
Il funzionario americano, stando a quanto fatto trapelare, firmerà un memorandum d'intesa con la Guyana in tema di cooperazione per la sicurezza. Per questo Rubio è approdato nel piccolo Paese sudamericano e sul tavolo dei vari incontri ci sono dossier sulla sicurezza energetica e accordi commerciali. Il Paese vanta importanti riserve di petrolio e l'amministrazione Trump intende porlo sotto la sua protezione proprio perché il vicino Venezuela rivendica parte del suo territorio.
Dieci anni dopo la scoperta di vaste riserve, la Guyana, paese sudamericano di lingua inglese, è destinato a diventare il più grande produttore di petrolio pro capite al mondo, superando addirittura Qatar e Kuwait. Non a caso l'amministrazione del presidente americano ha dichiarato che sta valutando la possibilità di instaurare con la Guyana relazioni simili a quelle con le nazioni del Golfo Persico ricche di petrolio che ospitano le truppe statunitensi. "La sicurezza della Guyana è per noi una priorità fondamentale, così come abbiamo collaborato con gli Stati del Golfo per garantire la cooperazione in materia di sicurezza di fronte alle minacce regionali", ha affermato Mauricio Claver-Carone, inviato speciale degli Stati Uniti per l'America Latina.
Due edifici residenziali a Mosca sono stati colpiti da un attacco con droni. E' successo questa mattina all'alba a partire dalle ore 4.30. Sulla scena dell’incidente sono stati trovati detriti riconducibili proprio a parti di un drone, dopodiché l’area è stata transennata dai servizi di emergenza russi. I residenti sono stati evacuati. "C'era un suono innaturale. Di solito alle cinque del mattino c'è il rumore delle auto ma questo era innaturale", racconta un residente locale. "Abbiamo un appartamento vicino, se fosse stato colpito sarebbe saltato tutto in aria", aggiunge.
Seggi aperti in Turchia per il secondo turno delle elezioni Presidenziali. Oltre 64 milioni di elettori scelgono tra il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan e il socialdemocratico Kemal Kilicdaroglu. Il presidente uscente, dato in vantaggio nei sondaggi, ha votato in un seggio di Istanbul.