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Javier Milei, schiaffo alla sinistra: tolto il segreto di Stato sulla dittatura argentina

La mossa del presidente argentino per smascherare le malefatte della dittatura
di Maurizio Stefanini martedì 25 marzo 2025

3' di lettura

Il 24 marzo in Argentina si celebra la Giornata della memoria perla verità e la giustizia, nel giorno del golpe che nel 1976 portò i militari al potere per sette anni. Fu il regime militare che terminò dopo la sconfitta militare contro Margaret Thatcher nelle Falkland Malvinas, e si rese responsabile del dramma dei desaparecidos, anche se in realtà era già in corso da prima una guerra civile sporca tra i militari e vari gruppi armati: in particolare i peronisti di sinistra Montoneros e i trotzkysti dell’Erp. Per la Giornata del 2024 il governo di Milei aveva diffuso un video che aveva suscitato varie polemiche. In particolare per le dichiarazioni con cui l’ex-montonero Luis Labraña sosteneva di aver gonfiato lui la cifra delle vittime da 4000 a oltre 30.000. Per la Giornata del 2025, dopo un nuovo video che è stato trasmesso domenica Milei ha allora annunciato di aver tolto il segreto di Stato a tutti «i documenti e le informazioni collegate alle azioni delle Forze armate» nel periodo 1976-1983.

«Come tutti sapete, il presidente Milei si impegna in maniera non negoziabile con il rispetto dei diritti umani», ha spiegato il portavoce della presidenza Manuel Adorni., rivendicando la necessità di raccontare «la storia completa» dell’ultima dittatura. Il segreto viene tolto anche «a ogni altro documento prodotto in un altro periodo, ma collegato all’azione delle Forze armate», sa in omaggio a una legge del 2010, «ma che non è mai stata compiuta fino in fondo». Questo significa il trasferimento integrale dei documenti «dal servizio di intelligence di Stato all’orbita dell’archivio generale della nazione». Secondo Adorni i documenti relativi al periodo del cosiddetto “Processo di ricostruzione nazionale” sono stati «sempre nell’ombra e solo i governi di turno ne hanno avuto accesso«, utilizzandoli di volta in volta «come un bottino di guerra». I documenti saranno ora al servizio della «memoria» e non della «politica». Tra i precedenti citati anche la recente decisione della Casa Bianca di desecretare il materiale relativo all’uccisione di John Fitzgerald Kennedy.

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Vice presidente di Milei è Victoria Villaruel: figlia di un tenente colonnello coinvolto in diverse vicende della storia recente argentina e fondatrice di un centro studi sul terrorismo. Come prima conseguenza, il governo riconoscerà dinanzi alla Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh), che l'attentato sferrato il primo dicembre 1974, costato la vita al capitano Humberto Viola e alla figlia di tre anni María Cristina, è da considerarsi un «crimine di lesa umanità» occorso all'interno di «un conflitto armato interno»: un passaggio necessario perché la famiglia possa vedersi riconosciuta la possibilità di riaprire il processo. La famiglia Viole fu sorpresa a bordo di un auto da un comando del gruppo armato Erp, che voleva vendicare i “loro compagni” vittime dei militari. La sparatoria coinvolse anche la moglie María Cristina Picón, incinta di cinque mesi, che rimase illesa, e la figlia maggiore, María Fernanda, che invece riportò gravi ferite alla testa. Il governo ha fatto sapere che trasmetterà al Congresso un progetto di legge per assicurare che questo tipo di reati non siano soggetti a prescrizione dal punto di vista penale né civile.

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