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Istanbul fuori controllo, cosa spara la polizia addosso ai manifestanti anti Erdogan

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Situazione fuori controllo in Turchia, dove da due giorni va avanti la protesta di piazza dopo l'arresto di Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul considerato il vero rivale politico del premier Recep Tayyp Erdogan. Il primo leader del Partito popolare repubblicano, laico e di centrosinistra, il secondo islamista e conservatore. 

In un quadro di violenta repressione, venerdì il consiglio di amministrazione dell'Ordine degli avvocati di Istanbul è stato sciolto dal tribunale civile di primo grado con l'accusa di "propaganda terroristica" e "diffusione di informazioni false". Lo scorso 15 gennaio, i pubblici ministeri avevano intentato una causa contro l'Ordine, dopo che quest'ultimo aveva richiesto un'indagine sull'uccisione nel nord della Siria di due giornalisti provenienti dalla Turchia sudorientale. Come riporta l'agenzia di stampa Anka, il presidente del consiglio di amministrazione dell'Ordine degli avvocati, Ibrahim Ozden Kaboglu, è stato sollevato dall'incarico insieme agli altri membri del consiglio. Nella sentenza non è stata tuttavia richiesta alcuna misura cautelare, in quanto la decisione del tribunale può essere impugnata presso la Corte d'appello.

Ma è come detto il caso Imamoglu ad agitare le opposizioni. A Istanbul venerdì pomeriggio sono scese in piazza 10mila persone. In un video pubblicato da Cumhuriyet si vedono agenti in assetto anti-sommossa utilizzare spray urticante per respingere un gruppo di manifestanti che voleva dirigersi verso la centrale e simbolica piazza Taksim, da giorni completamente transennata e presidiata dalle forze dell'ordine.

Durissime le parole di Erdogan contro i manifestanti. Il premier ha avvertito la popolazione che il governo non si arrenderà al terrorismo di strada. "Non tollereremo il tentativo di terrorizzare la Turchia e di disturbarne la pace - ha detto Il Sultano in occasione delle celebrazioni del Nowruz (il cosiddetto capodanno persiano, festeggiato in diversi paesi dall'Asia centrale ai Balcani) -. Non siamo d'accordo con il danneggiare la duratura fratellanza di questo popolo. Ricordate che l'appello a scendere in piazza, chiesto dal presidente del Partito popolare repubblicano (Ozgur Ozel), è un vicolo cieco". Secondo il premier "seguire gruppi marginali, attaccare la polizia, minacciare giudici e procuratori, sfidare la democrazia e ricorrere a mezzi illegali e antidemocratici non può portare a nulla". Puntare alla piazza invece che ai tribunali, ha aggiunto il presidente turco, "è gravemente irresponsabile".

 

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