
Macron, lo schiaffo della banca di Francia: "Non può essere a qualunque costo"

Per finanziare lo sforzo di difesa, «non può esserci un nuovo “whatever it takes”» come ai tempi del Covid-19. Ieri, in un’intervista a BfmTv, il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Gallhau, ha messo un freno alle ambizioni del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, di aumentare in maniera esponenziale la spesa militare francese. «C’è uno sforzo legittimo, ma deve essere misurato, finanziato», ha sottolineato il numero uno della Banca di Francia, mentre alcuni investitori e aziende si riunivano al ministero dell’Economia per riflettere sul finanziamento dello sforzo nazionale per la difesa. «Credo occorra uno sforzo per la difesa. Non spetta a me decidere la sua portata, ma è legittimo affinché l’Europa ritrovi il controllo del suo destino militare così come quello economico», ha proseguito Villeroy de Gallhau.
Chi pagherà alla fine lo sforzo di difesa? «Purtroppo la risposta è chiara: non può che provenire dalla spesa pubblica. Solo lo Stato può acquistare attrezzature militari, pagare i salari dei soldati, etc.», ha sottolineato il governatore della Banca di Francia, secondo cui questa situazione «solleva in modo ancora più urgente la questione della ripresa del controllo delle nostre finanze pubbliche e dei nostri deficit». In mattinata, il ministro dell’Economia francese, Éric Lombard, ha stimato che il settore della difesa necessita di un finanziamento di 5 miliardi di euro, uno sforzo che a suo avviso dovrebbe essere ripartito tra Stato e investitori privati. Il problema è farlo mantenendo l’obiettivo prefissato di un deficit pubblico al 5,4% del Pil, rispetto al 6% dello scorso anno. Percentuale che, secondo i piani di Lombard, dovrà scendere sotto il 3% nel 2029 «nonostante l’aumento dello sforzo di difesa».
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Intervenendo ieri mattina su Tf1, il ministro dell’Economia ha annunciato la creazione di un nuovo fondo da 450 milioni di euro, che sarà lanciato dalla banca statale Bpifrance. «Con 500 euro si può diventare azionisti indiretti di aziende del settore della difesa», ha spiegato Lombard. «È molto importante coinvolgere tutti i francesi in questo sforzo», ha aggiunto, soprattutto perché questi nuovi prodotti di risparmio saranno «buoni investimenti, visto che nel tempo dovremo aumentare il nostro sforzo di difesa nazionale».
Ieri sera, Politco.eu ha riferito che Macron starebbe organizzando un nuovo vertice con un gruppo di leader europei il 27 marzo per discutere di Ucraina e sicurezza in Europa, dopo i vertici già svolti a febbraio e marzo a Parigi. Dinanzi alla moltiplicazione delle minacce, a partire da quella rappresentata dalla Russia di Putin, il governo francese è pronto a inviare a tutti i cittadini un «manuale di sopravvivenza in tempi di crisi», che descriverà nel dettaglio le azioni appropriate da intraprendere qualora un conflitto armato o una catastrofe climatica o nucleare dovesse riprodursi in Francia.
«L’obiettivo è dire ai francesi di prepararsi a qualsiasi eventualità, non solo al conflitto armato. Dato che la dottrina francese è quella della deterrenza, sarebbe controproducente focalizzarsi esclusivamente sul conflitto armato», ha spiegato una fonte del governo a Europe 1. Fra le minacce, vengono indicate non solo le guerre, ma anche le catastrofi naturali, come grandi inondazioni o una nuova epidemia sanitaria simile o peggiore a quella di Covid-19. Secondo le informazioni di Libération, la guida potrebbe essere ribattezzata “France résilience” o “Tous résilients”.
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