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Vladimir Putin-choc a porte chiuse: "Siamo pronti a marciare su Odessa"

giovedì 20 marzo 2025

2' di lettura

All'ottimismo ostentato da Donald Trump sulle telefonata con Vladimir Putin prima e Volodymyr Zelensky poi fanno da contraltare i toni minacciosi esibiti in privato, e a porte chiuse, dal presidente russo. 

La trattativa per il cessate il fuoco e una pace duratura in Ucraina procedono, anche se a rilento. Il presidente americano, in veste di mediatore, sta cercando di procedere a tappe forzate ma la sensazione è che a Mosca non ci sia poi tutta questa fretta di chiudere l'intesa con Kiev, anche perché sul fronte bellico la situazione sta diventando più che favorevole per l'armata rossa.

Dopo aver formalmente costretto alla ritirata gli ucraini nel Kursk, l'obiettivo del Cremlino è continuare a conquistare terreno nell'Est del paese invaso nel febbraio di 3 anni fa. E nel mirino ci sarebbe addirittura Odessa, la città ucraina più importante dell'area del Mar Nero.

Secondo vari retroscena, Putin avrebbe confidato ai 90 delegati del Congresso dell'Unione degli imprenditori e degli industriali russi nel corso di una riunione riservata martedì scorso che gli ucraini "non hanno il tempo di scavare trincee". L'incontro con il "club degli oligarchi", i maggiori finanziatori del regime, è avvenuto prima dell'attesa telefonata tra Putin e Trump. Lo Zar ha difeso la sua strategia, sottolineando come ora Kiev sarà costretta a riconoscere "come parte della Russia" Crimea, Lugansk, Donetsk e anche le altre due regioni di Kherson e Zaporizhzhia. "Più si è ritardato il momento in cui la Russia poteva essere fermata, minori sono diventate le possibilità di raggiungere un accordo. E alla fine si è scoperto che non era più possibile fermare la Russia. Come adesso", ha quasi esultato il capo del Cremlino. Secondo il giornalista di Kommersant Andrej Kolesnikov, autore del retroscena, Putin ha posto come condizione che l'Ucraina riconosca come russe la penisola di Crimea, le Repubbliche di Donetsk e Lugansk e le regioni di Kherson e Zaporizhzhia. "Se ciò dovesse accadere nel prossimo futuro, la Russia non rivendicherà Odessa e gli altri territori che ora appartengono all’Ucraina". Viceversa, è l'indiscrezione del sito Moscow Times, "Putin è pronto a marciare su Odessa se Kiev non accetterà le condizioni russe per la pace".

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Maurizio Stefanini

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