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Trump-Putin, cosa può accadere dopo la telefonata: stop ai raid, scambio di prigionieri e il nodo dell'anti-aerea

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Almeno due ore. È quanto è durata la telefonata tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin. Dopo settimane di botta e risposta a distanza, i due leader hanno finalmente avuto modo di confrontarsi a telefono. In quasi 4 ore di chiacchierata si è parlato di tantissimi temi. La maggior parte inerenti alla guerra in Ucraina, ma non solo. "La mia conversazione di oggi con il presidente russo Putin è stata molto buona e produttiva. Abbiamo concordato un immediato cessate il fuoco su tutta l'energia e le infrastrutture, con l'intesa che lavoreremo rapidamente per avere un cessate il fuoco completo e, in definitiva, la fine di questa orribile guerra tra Russia e Ucraina", ha commentato Trump su Truth.

Di cosa hanno parlato Trump e Kiev? Al centro della discussione, il cessate il fuoco in Ucraina. Lo zar però ha chiesto come precondizione "la cessazione completa degli aiuti militari a Kiev". In cambio ha dato il benestare allo stop degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche per 30 giorni. E ancora, il Cremlino ha dichiarato che Mosca e Kiev si scambieranno 175 prigionieri di guerra. Ma c'è stato spazio anche per la cosiddetta diplomazia del ping pong. Vladimir Putin ha chiesto e ottenuto dal suo interlocutore di organizzare delle partite di hockey "negli Stati Uniti e in Russia tra giocatori russi e americani che militano nella NHL e nella KHL".

 

Trump, dal canto suo, ha rivelato che i negoziati per la pace tra Mosca e Kiev non si terrano negli Stati Uniti o in Europa. Ma in Medio Oriente. Ed è proprio di quella terra che Putin e il tycoon hanno dedicato parte della loro conversazione. Oltre alla delicata situazione nella regione Mar Rosso, i due leader si sono soffermati anche sul problema Iran. E sulla "la necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche e l'impegno con altri attori affinché questa misura venga applicata il più ampiamente possibile. I due leader hanno condiviso la visione secondo cui l'Iran non dovrebbe mai trovarsi nella posizione di distruggere Israele".

Poco dopo la fine del colloquio tra Putin e Trump, a Kiev sono suonate le sirene di allarme antiaereo. I media ucraini hanno parlato di missili e droni lanciati dalla Russia e mettono in dubbio le rassicurazioni fornite da Putin a Trump. Il Kyiv Post ha segnalato che si sono registrate esplosioni nella capitale ucraina. Le autorità ucraine hanno confermato che la contraerea è entrata in azione. Intanto Volodymyr Zelensky ha ribadito che Kiev continuerà a combattere nel Kursk "finché ne avremo bisogno". In un briefing online Zelensky ha affermato che "l'Ucraina sta portando a termine il suo compito nella regione di Kursk. I militari ucraini sono lì e ci saranno finché avremo bisogno di questa operazione".

 

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