Emmanuel Macron, venti di guerra: estremi rimedi, cosa può cambiare sul servizio di leva

di Mauro Zanonlunedì 17 marzo 2025
Emmanuel Macron, venti di guerra: estremi rimedi, cosa può cambiare sul servizio di leva
3' di lettura

Il ritorno del servizio militare? Alla luce del contesto geopolitico, è quello che vorrebbe l’86% dei francesi, secondo un sondaggio Ipsos pubblicato sabato dal Parisien. Di questo 86%, quasi un terzo (32%) afferma che il servizio militare dovrebbe essere obbligatorio sia per gli uomini che per le donne, il 21% solo per gli uomini, mentre il 33% è favorevole alla leva su base volontaria. Solo il 14% degli intervistati si è detto totalmente contrario alla reintroduzione del servizio militare in qualsiasi forma. Andando a analizzare le risposte in base all’appartenenza politica, emerge che il tasso di adesione alla leva obbligatoria è più alto tra i partiti di destra. È infatti il 90% degli elettori del Rassemblement national, la formazione sovranista di Marine Le Pen, a dirsi favorevole al servizio militare. Percentuale che sale addirittura al 94% tra gli intervistati che si dichiarano vicini alle posizioni dei Républicains, il partito gollista, e al blocco centrale che sostiene il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Tra i militanti della France insoumise, la formazione della sinistra radicale, il tasso di adesione scende al 67%, ma resta comunque ben al di sopra della maggioranza.

QUESTIONE DI ETÀ

Il tasso varia anche a seconda dell’età anagrafica. Il 93% degli over 60, che hanno conosciuto il servizio militare obbligatorio, sospeso nel 1996 dall’allora presidente della Repubblica Jacques Chirac, sono favorevoli al suo ripristino, contro l’85% nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 59 anni e il 78% degli under 35 anni. In un’intervista ai quotidiani regionali francesi, Macron, per ora, ha respinto l’idea di una reintroduzione della leva obbligatoria. «Non abbiamo più la base, non abbiamo più la logistica. Tornare indietro non è assolutamente un piano realistico a breve termine», ha affermato Macron, prima di aggiungere: «Una volta intrapresa la strada della professionalizzazione delle nostre forze armate, che sono focalizzate sulle operazioni, riutilizzarle per controllare 800mila giovani non è assolutamente un approccio efficace». E ancora: «Il modello di esercito e le scelte fatte dopo la sua abolizione non sono compatibili con il ritorno del servizio nazionale obbligatorio nella sua forma storica». Ma ci saranno novità importanti «nelle prossime settimane», ha sottolineato il presidente francese, annunciando «una riforma del servizio nazionale universale (Snu)» destinato ai giovani dai 15 ai 17 anni, «affinché corrisponda alle esigenze della nazione e alle priorità individuate».

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Come riportato da Capital, l’idea del “servizio militare volontario”, sostenuta dall’ex primo ministro Édouard Philippe, potrebbe ispirare questa riforma. Una riforma che amplierebbe la riserva militare e sensibilizzerebbe i giovani alle questioni strategiche e allo sforzo di difesa nazionale evocato da Macron durante il suo recente discorso alla nazione, evitando i vincoli logistici e di bilancio della coscrizione generalizzata, e senza mettere in discussione il modello professionale delle forze armate.

IN TRINCEA

Il presidente francese, più in generale, auspica un «impegno a lungo termine da parte dei francesi». Da quando ha indossato l’elmetto, ritagliandosi il ruolo di “chef de guerre”, Macron è in ripresa in termini di popolarità. L’ultima conferma è arrivata ieri con un sondaggio Ipsos per La Tribune du dimanche, secondo cui il 27% dei francesi ha un’opinione favorevole dell’inquilino dell’Eliseo: cinque punti percentuali in più rispetto all’ultima rilevazione.