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Meghan Markle, la nuova (scandalosa) serie tv: ecco come si mostra

Lavinia Orefici
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Del rosario di ricette presentate da Meghan Markle nella sua nuova serie televisiva “With Love, Meghan”, uscita il 4 marzo su Netflix, rimarrà un’unica frase detta dalla moglie del principe Harry alla sua amica Mindy Kaling mentre erano intorno ai fornelli della cucina: «Io mi chiamo Sussex, questo è il cognome della nostra famiglia». L’aveva appena chiamata Markle. Ancora una volta sono state le parole di Meghan a fare il giro del mondo, sottolineando di nuovo l’ipocrisia della duchessa americana nei confronti della corona d’Inghilterra: pubblicamente denigrata, ma un asset indispensabile per continuare a incassare milioni di dollari con le case di produzioni americane sensibili al fascino dei Windsor.

A marcare il debutto del nuovo show, che secondo Netflix avrebbe ridefinito in concetto dei programmi televisivi di lifestyle, sono stati più che altro i traguardi negativi: solo al sesto posto nella classifica della piattaforma tra i prodotti più visti, ma soprattutto recensioni decisamente insufficienti tra gli esperti del settore. “With Love, Meghan” ha ricevuto rating bassi tra i siti specializzati e una clamorosa bocciatura dal magazine Variety, la Bibbia dello spettacolo, che ha definito la serie televisiva un viaggio nell’ego di Montecito che non vale la pena fare. Nemmeno il cameo del marito, il principe Harry, ha salvato il prodotto. Montecito è il luogo dove i Sussex hanno piantato radici dopo la fuga dai Windsor nel 2020: 150 chilometri a nord di Los Angeles, con un prezzo medio per una casa di cinque milioni di dollari è il quinto cap, codice di avviamento postale, più caro degli Stati Uniti.

 

 

 

Meno di diecimila abitanti, ma tutti del calibro di Gwyneth Paltrow, Katy Perry, Oprah Winfrey, Jennifer Aniston, fanno di Montecito la perla dell’American Riviera, com’è ribattezzata la zona costiera di Santa Barbara. Questa è stata la fonte d’ispirazione del progetto commerciale lanciato dalla Markle nella primavera del 2024: “American Riviera Orchard”, linea di lifestyle che ha visto come unico risultato, prima di impantanarsi in una serie di problemi burocratici che ne hanno decretato la chiusura, dei barattoli di marmellata di fragola numerati da 1 a 50 e regalati da Meghan a una lista di selezionatissimi amici.

Lo show è un omaggio della duchessa americana all’enclave dorata della California, motivo per cui, a causa degli incendi di inizio anno che avevano devastato Los Angeles, per una questione di opportunità Meghan aveva deciso di posticipare l’uscita della serie inizialmente prevista a metà gennaio. La riprogrammazione a inizio marzo, invece, è coincisa con uno dei fine settimana più caldi per la diplomazia mondiale, che ha evidenziato ancora di più la distanza tra il mestiere di re che appartiene ai Windsor e quello di influencer in cui Meghan ha trascinato il nome Sussex.

Dopo lo scontro senza precedenti di venerdì 28 febbraio avvenuto nello Studio Ovale tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il suo omologo ucraino Vladimir Zelensky, è stato il dossier della guerra in Ucraina a occupare i titoli di giornali e impegnare le maggiori cancellerie occidentali. Per la prima la volta dall’inizio del suo regno, re Carlo è stato al centro di un susseguirsi di cruciali incontri diplomatici. Uscita dall’Europa, Londra, con il summit per l’Ucraina convocato il 2 marzo dal premier Starmer, è diventata il fulcro di un’Unione in cerca di identità. Il sovrano, conscio fin dalla nascita dello straordinario strumento di soft diplomacy che rappresenta la monarchia non ha avuto dubbi a giocare il suo ruolo. Con una lettera consegnata dal suo primo ministro Starmer il 27 febbraio, ha invitato Trump per una visita di Stato nel Regno Unito, ma non ha esitato ad accogliere il presidente ucraino su richiesta dello stesso Zelensky il 3 febbraio nella residenza di Sandringham per mostrare sostegno al suo popolo, e il giorno successivo sempre nella proprietà nel Norfolk ha ospitato Trudeau, primo ministro canadese nel mirino di Trump, che vuole aggiungere la foglia dell’acero come cinquantunesima stella alla bandiera Usa.

 

 

 

Cresciuto alla scuola di Elisabetta II, nel suo apprendistato da principe del Galles, non sono mancate prese di posizioni politicamente scorrette, come quando nel 2014 durante una visita in Canada avrebbe paragonato Putin a Hitler, attirandosi molte critiche. Con il tempo ha imparato il valore della diplomazia anche per un re, insegnamento che non è valso per Meghan Markle dopo questa ennesima esibizione senza una goccia di regalità, più influencer che mai.

 

 

 

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