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Dazi, affondano le borse: sprofondo rosso a Milano e in Europa, crolla anche Wall Street

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I dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump contro Canada, Messico e Cina sono partiti oggi 4 marzo e hanno già prodotto conseguenze pesanti sui mercati finanziari, andati letteralmente in tilt. In particolare, come scrive il Corriere della Sera, l'annuncio di tassare un mercato di merci dal valore complessivo di 1.500 miliardi di dollari ha innescato un crollo delle azioni globali e spinto al ribasso i rendimenti obbligazionari, mentre sono scesi sia il peso messicano che il dollaro canadese. 

Non è tardato ad arrivare il commento di Trump, che in un post sul social Truth, ha offerto la soluzione alle aziende che vogliono sottrarsi all'incremento della tassazione: "Niente dazi per le imprese che si spostano negli Stati Uniti". Intanto, già da questa mattina, tutte le principali Borse europee sono in rosso: il Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso in rosso del 3,41%, perdendo oltre mille punti e scivolando sotto quota 38 mila. Inoltre, anche Wall Street prosegue in deciso calo: il Dow Jones cede 662,23 punti (-1,53%), lo S&P 500 perde 90,31 punti (-1,54%), il Nasdaq è in calo di 252,29 punti (-1,37%).

 

 

 

L'Unione europea nel frattempo ha posto l’accento sul fatto che la decisione di Trump rischia di minare il commercio globale, creando "inutili incertezze in un momento in cui la cooperazione internazionale è più cruciale che mai". Secondo gli economisti americani, però, presto potrebbero esserci conseguenze anche all'interno degli Usa stessi: i dazi su Canada e Messico, che da soli coprono un valore di oltre 900 miliardi di dollari di importazioni annuali verso gli Stati Uniti, rappresenteranno una grave battuta d'arresto per tutta l'economia nordamericana. 

 

 

 

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