Cerca
Cerca
+

Emmanuel Macron, i veri imperi e i piccoli leader

Mario Sechi
  • a
  • a
  • a

Fanfaron Macron è stato smentito dal primo ministro inglese Keir Starmer: non c’è nessuna proposta di tregua di un mese in Ucraina. Lapidari come sanno essere gli inglesi, l’inquilino di Downing Street ha confermato quel che già sapevamo, il presidente francese fa il giocoliere, lancia dadi, scommette anche quello che non ha nel tentativo di apparire come colui che dà le carte nel casinò della politica internazionale.

Che Dio ci scampi e liberi dai francesi sul campo di battaglia, sono stati invasi dai tedeschi di Hitler con la guerra lampo; fecero un disastro in Indocina; hanno imposto il cambio di regime in Libia bombardando Tripoli, facendo cadere Gheddafi, senza avere la minima idea di come stabilizzare un Paese governato dalle tribù, il risultato è sotto gli occhi di tutti; si sono ritirati dal Mali lasciando il deserto del Sahel nel casino, in mano ai russi di Wagner e ai trafficanti di esseri umani. E questi guerrieri à la coque vorrebbero difendere il fianco orientale dell’Europa? Magari - e siamo al capolavoro assoluto - girando all’Europa il loro arsenale nucleare (250 testate atomiche), ma con il pulsante nelle mani di frou-frou Macron. Non si può ridere solo perché si tratta di materiale radioattivo.

Decisamente più interessante è quanto afferma il presidente della Turchia Recep Erdogan, il quale avendo il comando del secondo esercito della Nato e sapendo che tutta la partita si gioca non su un arsenale nucleare che non abbiamo (quello vero ce l’hanno gli americani e i russi che insieme controllano 10mila testate atomiche e per questo discutono insieme di guerra e pace) ma sulla fanteria che fa la differenza in Ucraina e ovunque si combatte. Istanbul è da tenere d’occhio perché sta a cavallo tra Oriente e Occidente, è nella Nato ma acquista i sistemi di difesa antiaerea S-400 della Russia, domina il Nord dell’Iraq, la Siria, la Libia, influenza la partita del Medio Oriente e parla con Vladimir Putin. Quando Erdogan dice che non si può parlare di sicurezza europea senza la Turchia, va ascoltato. Sono pronto a scommettere che lo farà Trump e anche l’Italia, lo farà Israele e la Cina. Siamo in un altro Grande Gioco guidato da nuovi e antichi imperi.

Dai blog