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Kursk, "i soldati nordcoreani trasformati in Rambo": cosa sta succedendo sul fronte russo

Mario Dergani
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È stato un battesimo del fuoco per i militari nordcoreani, ma i sopravvissuti della “campagna di Russia” hanno acquisito le tecniche
di combattimento e ora possono diventare una minaccia ancora più pericolosa per la sicurezza in Asia. Lo ha dichiarato un alto funzionario dell'intelligencemilitare ucraina, Andriy Cherniak, al quotidiano giapponese Nikkei.

«I soldati nordcoreani hanno subito gravi perdite all’inizio, ma stanno imparandomolto bene e rapidamente le tattiche di guerra moderna in combattimento» e «stanno diventando molto professionali», ha detto Cherniak, spiegando che si stanno addestrando nell’uso dei droni. Circa undicimila militari nordcoreani sono stati inviati a supporto dell’Esercito russo nella regione di Kursk. Secondo gli ucraini, che ne monitorano l’attività, oltre 4.000 soldati della Corea del Nord sono stati uccisi o feriti.

 

 

 

Cherniak prevede che Pyongyang potrebbe inviarne fino a 150mila e che, se anche solo mille tornassero vivi, «potrebbero diventare
istruttori». «Questa sarebbe una minaccia ancora maggiore non solo per il Giappone, ma per l’intera regione Asia-Pacifico». Il funzionario ucraino ha precisato che inizialmente le truppe nordcoreane si muovevano in grandi gruppi, mentre ora
combattono in piccoli gruppi e non più in prima linea.

«A differenza dell’esercito russo, non lasciano indietro i loro feriti» e «i russi stanno cercando di cancellare le tracce dei soldati nordcoreani o i cadaveri». Giovedì scorsoil presidente russo Vladimir Putin ha incontrato al Cremlino Ri Hi Yong, segretario del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori di Corea e membro del Politburo nordcoreano. L'agenzia di stampa nordcoreana Kcna specifica che l'incontro è avvenutolo stesso giorno in cui l'intelligence sudcoreana ha dato notizia dell’invio in Russia da parte di Pyongyang di nuove unità militari incaricate di appoggiare lo sforzo bellico di Mosca contro l’Ucraina.

 

 

 

Seul non ha precisato il numero di unità inviate ma ha reso noto che la Corea del nord ha ridispiegato le proprie forze sulla linea del fronte nel Kursk, dopo il ritiro dovuto, secondo fonti ucraine, alle ingenti perdite di uomini subite. Durante l'incontro al Cremlino, ha riferito la stessa fonte, Putin ha ringraziato la Corea del nord «per il suo positivo sostegno alla Federazione russa».

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