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Volodymyr Zelensky, resa a Trump: "Cosa voglio riconoscere agli Usa. Pronto a firmare l'accordo"
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Dopo lo showdown, dopo la rissa nello Studio Ovale, dopo essere stato cacciato da Donald Trump e dopo aver già parlato a caldo - spiegando di non aver nulla di cui scusarsi ma ringraziando gli Stati Uniti e il presidente - ecco che torna a parlare Volodymyr Zelensky, il premier di un'Ucraina sempre più all'angolo dopo quanto accaduto alla vigilia.
Insultato dal Cremlino, dopo che lo stesso Trump ha aggiunto che a suo giudizio l'ucraino non vole la fine della guerra, ecco che Zelensky afferma: "L'aiuto dell'America è stato fondamentale per aiutarci a sopravvivere, e voglio riconoscerlo. Nonostante il duro dialogo, rimaniamo partner strategici. Ma dobbiamo essere onesti e diretti l'uno con l'altro per capire veramente i nostri obiettivi comuni". Così su X il premier ucraino.
E ancora, aggiunge: "È fondamentale per noi avere il sostegno del presidente Trump. Lui vuole porre fine alla guerra, ma nessuno vuole la pace più di noi. Siamo noi a vivere questa guerra in Ucraina. È una lotta per la nostra libertà, per la nostra stessa sopravvivenza", sottolinea Zelensky. "Come disse una volta il presidente Ronald Reagan, la pace non è solo l'assenza di guerra. Stiamo parlando di una pace giusta e duratura: libertà, giustizia e diritti umani per tutti. Un cessate il fuoco non funzionerà con Putin. Negli ultimi dieci anni ha infranto i cessate il fuoco 25 volte. Una vera pace è l'unica soluzione".
Infine, dopo le parole che sono una sorta di tentativo riparatorio (difficile ricucire, però, ad oggi), ecco che Zelensky ha assicurato che Kiev "è pronta a firmare l'accordo sui minerali, che sarà il primo passo verso le garanzie di sicurezza. Ma - ha aggiunto - non è sufficiente e abbiamo bisogno di qualcosa di più. Un cessate il fuoco senza garanzie di sicurezza è pericoloso per l'Ucraina. Sono tre anni che combattiamo e il popolo ucraino deve sapere che l'America è dalla nostra parte", ha concluso, rimarcando di "non poter cambiare posizione sulla Russia". Zelensky, insomma, all'angolo: mette nero su bianco di essere pronto a firmare l'accordo che era al centro del vertice finito in rissa.
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