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Sub russi ammazzati dagli squali, strage a Batangas: ecco chi sono le vittime

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Da quando nel 1975 è uscito il film “Lo squalo” diretto da Steven Spielberg, la paura di fare il bagno e di essere attaccato da un enorme pesce è nascosta in ognuno di noi. E qualche volta succede. Come è avvenuto giovedì scorso ad un gruppo di turisti russi la cui vacanza nelle Filippine si è trasformata in tragedia. È successo durante una immersione di gruppo di quattro persone, due delle quali non sono sopravvissute agli attacchi degli squali.

Eduart Perigudin, 57 anni, i suoi due figli Timofy e Ilya di 18 e 29 anni, e un altro uomo, giovedì pomeriggio stavano immergendosi vicino all’area del resort di Batangas, sull’isola principale di Luzon quando una corrente ha separato il gruppo dalla guida che li accompagnava. A perdere la vita sono stati il figlio maggiore di Eduart Perigudin, Ilya, e M. Melekhov. Il primo era privo di entrambe le braccia quando è stato tirato fuori morto dall’acqua, dove sono stati visti diversi squali, secondo una dichiarazione della guardia costiera, che ha anche precisato di non sapere se fosse già morto quando è stato trascinato via da uno squalo. Il corpo di Melekhov, invece, era stato trovato circa un’ora prima e l’uomo è stato dichiarato morto all’arrivo in un ospedale locale.

 

Eduart Perigudin, il figlio minore Timofy e il loro dive master sono riusciti a emergere e a tornare alla barca. Lo scorso anno, in Australia, l’italiano Marco Mariotti perse una gamba in seguito all’attacco di uno squalo. Poco dopo, a Marsa Alam, è morto l’italiano Gianluca di Gioia, esperto sub. Tre settimane fa, in Australia, è morta una 17enne.

 


 

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