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Russia, la petizione anti-Mattarella finisce in farsa
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Nel giorno del terzo anniversario dell’“operazione speciale” con cui Vladimir Putin ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina, il consolato generale della Russia a Marsiglia è stato preso di mira con il lancio di tre bottiglie incendiarie: due sono esplose nel giardino dell’edificio. La autorità francesi hanno avviato un’indagine, dopo aver condotto alcune operazioni di controllo nell’area circostante ad Avenue Ambroise-Paré, dove hanno sede i consolati di altri stati come Armenia, Egitto e Tunisia. Gli inquirenti hanno passato al vaglio le immagini delle videocamere sorveglianza e sarebbero alla ricerca di un furgoncino nero: si tratterebbe di un mezzo rubato sul quale si era già concentrata l’attenzione dei poliziotti prima delle esplosioni.
Di «attentato terroristico» hanno parlato le autorità moscovite che hanno chiesto alle nazioni in cui hanno sede le loro rappresentanze diplomatiche di adottare «misure complete e rapide» per fare chiarezza su possibili minacce e rafforzare le misure di sicurezza. A rimarcarlo è stata la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che da diversi giorni a questa parte mostra un’attenzione particolare per l’Italia.
Attacco russo all'Italia, ma è un clamoroso fallimento: tensione alle stelle, cosa sta succedendo
Era stata la funzionaria a garantire che «non rimarranno senza conseguenza» le dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 5 febbraio aveva sottolineato le somiglianze tra l’aggressione russa all’Ucraina e le politiche espansionistiche del Terzo Reich in Europa. Parole che hanno messo in moto la macchina propagandista di Mosca culminata con la consegna in pompa magna di 10mila firme di italiani che hanno (o avrebbero?) sottoscritto la petizione online che condannava il pensiero del capo dello Stato. A consegnarle sabato scorso è stato Vincenzo Lorusso, giornalista dell’agenzia International Reporters che opera nel Donbass, il tutto a favor di telecamere con gli account dell’ambasciata russa in Italia svelti nel rilanciare il contenuto. Le lacrime di commozione della portavoce, il siparietto finale con le note dell’immancabile “Bella ciao” e la proclamazione di intenti di Lorusso: «A differenza di alcuni dei suoi leader, l’Italia e la gente ricordano molto bene l’impresa dell’Unione Sovietica e il colossale contributo dei suoi popoli alla vittoria» sulle forze tedesche e fasciste.
Tra i nomi dei firmatari compaiono personaggi che riportano in auge battute storiche dell’umorismo italiano: Vagina Quasinova, Ciolanca Sbilenka e Galina Kocilova. Gli screenshot raccolti dagli utenti prima che la petizione venisse oscurata non hanno lasciato scampo e sono rimbalzati nelle scorse ore dando un tocco di commedia sarcastica alla farsa. Ne sarebbero in arrivo altre diecimila, di firme. Peccato non poter avere un seguito della vicenda che, c’è da scommetterci, avrà fatto sorridere anche Mattarella.
Maria Zakharova riceve le firme per la petizione contro Mattarella e canta "Bella ciao": un video sconcertante | Guarda
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