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J.D. Vance, il vice Trump e il romanzo dell'800 su politica e sesso che pare scritto oggi
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Dopo la vita, anche la politica si è messa ad imitare l’arte. Il vicepresidente americano J.D. Vance ha fatto il suo esordio sulla scena politica internazionale nei giorni scorsi a Parigi e poi a Monaco. In entrambe le occasioni ha tenuto discorsi importanti, molto duri con gli alleati europei. Parole che indicano la linea politica dell’amministrazione americana in carica in modi che i suoi predecessori, gli opachi Kamala Harris e Mike Pence, non si erano mai sognati di poter fare. Vance 40 anni, ex senatore dell’Ohio, avvocato, scrittore (“Hillibilly Elegy”), giornalista (durante il servizio militare coi Marines in Iraq) è uno dei simboli del nuovo trumpismo.
Per capire qualcosa di lui è possibile azzardare un paragone non con altri politici in carne ed ossa ma con un personaggio della letteratura. D’altra parte anche Vance è un scrittore. “The Bostonians” (1886) è il romanzo più politico di Henry James in quanto ritrae due tipi ideali della politica americana, il/la progressista della grande metropoli e il conservatore ousider; due modelli dai quali gli States non si sono ancora schiodati. Il libro, come noto (James Ivory ne ha tratto un film nel 1984 con Christopher Reeve, Vanessa Redgrave e Madeleine Potter), è un ritratto delle lotte politiche e sociali nell’America uscita dalla guerra civile, con al centro il personaggio di Basil Ransom, un ex militare confederato che si trasferisce dal Mississippi a Boston dove sfida gli ideali progressisti del movimento femminista dell'epoca. Allo stesso modo, J.D. Vance è emerso come una voce conservatrice di spicco, impegnandosi in dibattiti sui valori americani, sul declino economico e sull’identità culturale. È contrario ai matrimoni omosessuali e all’aborto.
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Provinciali ma colti come i coloni del far west di cui si stupiva Tocqueville, entrambi avvocati, Vance e Ransom incarnano lo scetticismo nei confronti dei movimenti progressisti, sostengono visioni tradizionaliste su genere e società. Vance, radici operaie a Middletown, Ohio ma cresciuto nel Kentucky, è salito alla ribalta attraverso le sue memorie “Hillbilly Elegy”. Il suo viaggio attraverso i Marines, la Yale Law School e infine al Senato degli Stati Uniti rispecchia alcuni dei temi di mobilità sociale presenti nel romanzo di James.
Il romanzo di James è profetico soprattutto per aver messo al centro di uno scontro politico la questione del sesso. L'ambiguità della relazione tra Olive e Verena non è esplicitata da James in termini romantici o sessuali, ma l'intensità emotiva e la possessività che Olive mostra nei confronti di Verena puntano proprio lì.
La moderna opposizione conservatrice al pensiero “woke” si concentra sulla rottura delle categorie naturali e dei patti sociali tradizionali. Allo stesso modo, Ransom vede il movimento femminista come un tentativo artificiale e dannoso di rifare la natura umana. The Bostonians è stato scritto 150 anni fa ma racconta una vicenda attuale. Perché la biopolitica è nata in Europa o da pensatori europei (Foucault, Agamben) ma la sua declinazione americana incentrata sul sesso è quella che sta conquistando il mondo. Contro di essa si erge Basil Ramson alias JD Vance. In mezzo c’è il cuore di Verena.
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