Dopo l'orrore dei Bibas, con le bare della mamma e dei due bimbi uccisi da Hamas dopo il 7 ottobre e riconsegnate con un vergognoso show mediatico, i terroristi palestinesi hanno rilasciato altri 5 ostaggi israeliani. I primi due a tornare liberi sono stati Avera Mengistu, di origini etiopi, e Hisham al-Sayed, uomo con problemi psichici. Entrambi erano prigionieri da 10 anni.
Gli altri quattro sono stati liberati invece a Nuseirat, con l'ormai tradizionale e famigerata messinscena del "palco". In questo caso, si è raggiunto un nuovo abisso di vergogna. Insieme ai compagni di prigionia Eliya Cohen e Omer Wenkert, ha rivisto la luce anche Omer Shem Tov. I tre sono stati esposti al ludibrio della folla palestinese, circondati dai miliziani coperti da passamontagna, kefiah e con i mitra in mano.
E' stato a quel punto che Omer, sorridente e visibilmente felice, ha prima mandato baci ai palestinesi in strada e poi ha addirittura baciato sulla testa due dei miliziani di Hamas. Il video è diventato virale sui social: molti israeliani hanno commentato sconvolti, accusando i palestinesi di averlo costretto a un gesto tanto sconvolgente quanto per certi versi umiliante. Altri invece hanno parlato di sindrome di Stoccolma, che spesso colpisce i prigionieri portati a nutrire sentimento di dipendenza emotiva e affetto malato nei confronti degli aguzzini e dei carcerieri che hanno avuto il "merito" di tenerli in vita. Nel caso di Olmer e dei suoi compagni di prigionia, si parla di ben 505 giorni senza libertà, lontani da casa.
How more evil can they become?
— Era Gigman (@idan_bg) February 22, 2025
Forcing a hostage to kiss a terrorist.
Omer Shem Tov was held hostage by these monsters for 505 days. pic.twitter.com/goOT1kHWqw