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Peled, ambasciatore di Israele in Italia: "Basta con i 'ma', quelli di Hamas sono mostri da eliminare"
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Coloro che continuano a fornire sostegno o a formulare giustificazioni per Hamas devono considerare i seguenti aspetti. Ogni forma di giustificazione, ogni tentativo di contestualizzare le azioni di Hamas, ogni «ma» che segue la condanna delle loro atrocità, contribuisce solo a perpetuare ulteriori sofferenze. Hamas ha ripetutamente dimostrato di non perseguire la pace, di non rispettare la vita umana, sia palestinese che israeliana, e di non avere una visione che vada oltre il conflitto e la distruzione perpetui.
Eppure, nonostante questa realtà innegabile, ci sono ancora persone in Occidente, attivisti e politici, che per ignoranza o malizia ne approvano le azioni e ne giustificano la violenza. Ogni volta che si glorifica Hamas, ogni volta che qualcuno minimizza i suoi crimini, non fa che aumentare il dolore sia degli israeliani che dei palestinesi. Difendere Hamas significa difendere la barbarie.
Sostenere Hamas vuol dire sabotare ogni speranza di pace nella regione.
Le immagini del rapimento della famiglia Bibas ci perseguitano: una giovane madre, Shiri Bibas, portata via con violenza, mentre stringe i suoi due bambini dai capelli rossi: Ariel di quattro anni e Kfir di nove mesi. I loro volti segnati dalla paura mentre vengono trascinati a Gaza.
Questa scena, filmata dai terroristi che hanno fatto irruzione nel Kibbutz Nir Oz il 7 ottobre, mostra la pura brutalità e disumanità delle azioni di Hamas. Per quasi un anno e mezzo, il mondo ha assistito con orrore alle nefandezze dei membri di Hamas nei confronti della famiglia Bibas.
Hanno costretto Yarden, il padre, a comparire in un video dopo avergli detto che sua moglie e i figli erano stati uccisi. Questo è un esempio della crudeltà di Hamas verso gli ostaggi. Ora che Yarden è stato rilasciato, abbiamo capito quanto è stato terribile. È stato liberato, ma a un prezzo devastante: i suoi figli sono morti per mano dei rapitori e sua moglie deve tuttora far ritorno in Israele. Dopo averli tenuti in condizioni terribili, dopo averli terrorizzati, privati di tutto e forse anche di peggio, i terroristi di Gaza hanno ucciso i due fratellini nel novembre 2023. Un neonato e un bambino di quattro anni. I loro resti sono stati consegnati a Israele il 20 febbraio 2025 in un modo orribile: Hamas ha organizzato uno show macabro servendosi di musica a tutto volume, immagini propagandistiche e un palco allestito su cui sono state esposte quattro bare nere davanti a terroristi armati e a una folla vociante che scattava fotografie con gli smartphone.
La tragedia della famiglia Bibas non è soltanto una tragedia privata, ma mostra quanto Hamas sia crudele. Questi non sono combattenti per la libertà o membri della resistenza, ma mostri che deliberatamente colpiscono i civili, uccidono i bambini e causano atroci sofferenze alle loro vittime. Hamas non fa la guerra come un esercito, ma commette crimini di guerra per motivi politici.
Le azioni descritte non possono essere considerate come comportamenti umani, ma piuttosto come caratteristiche distintive di un’ideologia deviata che glorifica la violenza e si compiace della sofferenza.
Tali comportamenti non possono essere considerati come aberrazioni sporadiche nel comportamento di Hamas, ma piuttosto come elementi costitutivi della sua stessa natura. L’organizzazione terroristica in questione è nota perla costruzione di tunnel del terrore al posto delle scuole, per l’uso degli ospedali come quartier generali militari, e per l’utilizzo degli aiuti umanitari a favore del suo programma di guerra. L’operato amministrativo di Hamas ha causato ulteriore povertà a Gaza, mentre ha favorito l’arricchimento della propria stessa leadership.
La Comunità internazionale deve capire che eliminare Hamas e rimuovere il suo giogo su Gaza non è soltanto importante perla sicurezza di Israele, ma è un dovere morale per tutti quelli che credono che le persone abbiano dignità e che la pace sia possibile in quella parte di mondo.
di Jonathan Peled
Ambasciatore di Israele in Italia e San Marino
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