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Germania, il sondaggio a un giorno dal voto: effetto-Afd, cosa sta succedendo

Mirko Molteni
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Nell’imminenza delle elezioni federali tedesche di domenica 23 febbraio emergono la crisi del centrosinistra e l’avanzata del centrodestra. Come è noto, dati gli equilibri della politica tedesca, ciò non porterebbe automaticamente a un cambio di coalizione, date le remore ideologiche che impediscono un governo d’alleanza fra i moderati del centro cristiano Cdu/Csu e l’estrema destra di AfD, le forze con maggior consenso.

Se all’indomani delle elezioni il grosso dei partiti germanici volesse comunque fare “muro” contro AfD, si costringerebbero da sé a fragili coalizioni generali, tantopiù delicate quantopiù estese, o governi di minoranza che sarebbero impopolari. La crescita di AfD, che s’aggiudicherà il voto di un tedesco su cinque, complice anche una candidata cancelliere di rottura come Alice Weidel, porta i corrispondenti della Cnn in Germania a rilevare che il movimento di destra dilaga soprattutto fra i giovani, quelli tedeschi “doc”, avversi all’immigrazione. Ieri la Cnn riportava di un comizio tenuto a Suhl, in Turingia, da uno dei candidati deputati di AfD, l’insegnante di storia Bjorn Hocke, citato in tribunale per «uso di terminologia nazista». E alla tv americana ha dichiarato il capo del movimento giovanile di AfD in Turingia, Eric Engelhardt: «Qualcosa è cambiato fra i giovani elettori tedeschi, stanchi della crisi migratoria».

 

LA MAPPA ELETTORALE

Die Welt ha confermato ieri, con la pubblicazione di sondaggi dell’istituto YouGov, distinti per collegi elettorali, che sono Cdu/Csu e AfD le maggiori forze in gioco. Il sondaggio è stato condotto dal 7 al 19 febbraio, dunque tenendo conto anche dell’effetto del dibattito televisivo di lunedì 17 fra i quattro candidati a cancelliere, e ha interessato rilevamenti distinti per ognuno dei 299 “Wahlkreisen”, cioè le circoscrizioni elettorali della Germania, in cui è diviso il paese. Non in tutti i collegi ci sono risultati netti, ma per YouGov l’alleanza Cdu/Csu sarebbe vittoriosa in 197 Wahlkreisen, un po’ meno rispetto ai 224 preventivati da un’analoga indagine all’inizio di febbraio, ma sempre al top. L’AfD è sostanzialmente stabile, con vittorie in 47 collegi, che tre settimane fa erano 48, ma è sempre la seconda forza del paese. L’Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz migliora la sua posizione con 44 collegi, ben 19 in più, ma è sempre un risultato negativo per una forza di governo. I Verdi si aggiudicherebbero 7 collegi (+4), Die Linke appena 4, ma è il doppio che a inizio mese.

 

 

Ben 72 sono invece i collegi in cui prevale l’indecisione, vale a dire che la differenza fra primo e secondo partito in quel collegio è inferiore al 5%. Fra i collegi di “indecisi”, 27 propenderebbero leggermente per il centro cristiano Cdu/Csu, 29 per l’Spd, 7 per l’AfD, 7 per i Verdi e 2 per la sinistra. Tra le sfide locali più interessanti, che potrebbero dare luogo a un ribaltamento dell’ultimo momento, data la ridottissima distanza fra i partiti di testa se ne segnalano alcune. Ad esempio, nei due collegi di Francoforte sul Meno, la Cdu è tallonata da presso, dall’Spd, in un caso, dai Verdi nell’altro. A Stoccarda I, dove i Verdi sono primi, dietro di essi fa sentire il fiato sul collo la Cdu.

 

REBUS CAPITALE

Negli svariati collegi della capitale Berlino, la situazione è molto frammentata. A Berlin-Spandau-Charlottenburg Nord la Cdu conduce sull’Spd, mentre a Berlin-Neukölln la Spd è inseguita da Cdu e AfD entrambe a pari percentuale. La circoscrizione Berlin-Lichtenberg sembra polarizzata fra estremi, con la sinistra Die Linke che supera solo di pochissimo AfD, ma a Berlin-Marzahn-Hellersdorf AfD è prima appena davanti alla Cdu. Nel collegio di Duisburg II l’Spd è minata da AfD e nella “rossa” Colonia III i Verdi sono primi con l’Spd subito dietro. Nel complesso, a livello nazionale Cdu/Csu avrebbero il 29,9%, seguiti da AfD con il 19,7%.
Più arretrati, la Spd al 15,6%, i Verdi al 12,7% e Die Linke al 7,5%. Resta l’interrogativo se potrebbero superare lo sbarramento del 5% necessario a entrare al Bundestag, il Bsw (patto per Sahra Wagenknecht) al 4,6% e i liberali dell’Fdp con 4,5%. Quanto ai seggi, Cdu e Csu avrebbero 220 seggi, l’AfD 145 seggi, l’Spd 115 seggi, i Verdi 94 seggi e la Sinistra 55 seggi. La Bsw avrebbe un seggio. Ciò significherebbe che i cristiano-democratici e sociali e Spd avrebbero 335 voti su 630, mentre la coalizione nero-verde non avrebbe la maggioranza con 314 seggi. Assai più stabile sarebbe una ipotetica coalizione fra Cdu/Csu e AfD, che arriverebbe a 365 seggi, ma pare impossibile essendo la Germania ancora condizionata dai pregiudizi contro un’idea di destra moderna, che legittimamente possa dire la sua sull’immigrazione. Come richiede gran parte di un elettorato sempre più preoccupato.

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