
Bibas? Rapiti, bruciati e torturati dalle belve di Hamas: ecco cosa si è scoperto

Dana e Yarden sono rimasti soli. Il 7 ottobre è arrivato come un tornado sulle loro vite stravolgendole. Dana Silberman è la sorella di Shiri Silberman; e Yarden Bibas è il marito di Shiri, i genitori dei due bambini dai capelli rossi. Anni fa Shiri e Yarden si conoscono al kibbutz Nir Oz. Lui fa il saldatore nella comune agricola mentre Shiri è nata al kibbutz Nir Oz, fra i più vicini a Gaza. Un avamposto meridionale di agricoltori lontano dal cuore d’Israele. Nir Oz è un avamposto pericoloso: il kibbutz è fondato sulle rovine di un moshav, un villaggio di cooperatori agricoli, abbandonato nel 1952 dai suoi abitanti per le troppe incursioni mortali dei feddayin di Gaza.
Ma gli israeliani sono tenaci, testardi e ci riprovano. A rifondare Nir Oz nel 1955 provvede l’Hashomer Hatzair, un movimento sionista ispirato al socialismo e all’eguaglianza fra arabi ed ebrei. I fondatori di Nir Oz si sistemano in caserme con in mezzo una grande tenda che funge da sala da pranzo. Qua si trasferiscono i genitori di Shiri e Dana. Margit Shnaider arriva in Israele negli anni ’70, José Luis negli anni ’80 e Nir Oz diventa il loro mondo. Lei ebrea peruviana, lui argentino, fanno l’aliyah, «la salita» verso Israele, in ebraico, concretizzando il sogno di vivere in una patria ebraica.
Video su questo argomento
"Uniti in un dolore insopportabile, regoleremo i conti con Hamas": le parole di Netanyahu
BRUCIATI VIVI
Quando spariscono il 7 ottobre, un nipote di Margit, Yossi Shnaider, parla con la stampa peruviana: «Sono preoccupato per mia zia, ha bisogno dei medicinali per il Parkinson». Yossi credeva che i suoi zii fossero stati rapiti così come erano stati rapiti i suoi cugini. Il mondo aveva visto le immagini di Shiri sequestrata con i suoi bambini in braccio, il terrore sul suo volto. Il mondo aveva visto anche i video di Yarden, la testa ferita segnata dal sangue, le mani sul capo non si sa se per fermare il sangue o per la disperazione, caricato su una moto dai terroristi palestinesi mentre uno lo stringe al collo con un braccio. Poveri zii, diceva Yossi, rapiti a 63 anni lei e 67 anni lui.
Dopo due settimane, emerge un’altra verità. Due settimane per ripulire quello che resta di Nir Oz messo a ferro e fuoco e per ricomporre i corpi smembrati e bruciati. I test del dna confermano che Margit e José Luis sono stati ammazzati il 7 ottobre. Yarden, Shiri e i piccoli Ariel e Kfir sono stati rapiti. Dana è rimasta sola. È stata una sorella di Yarden, Ofri, che vive al nord, a vivere il rapimento in diretta di suo fratello, della cognata e dei nipotini dai capelli rossi.
Alle 6.30 Yarden le scrive una serie di messaggi: «Ci stiamo nascondendo nel mamad» (la stanza blindata presente in tutte le abitazioni moderne in Israele, ndr).
Nel profondo sud, dove i missili da Gaza arrivano in pochi secondi, trovare rifugio è la regola.
A Nir Oz si coltivano gli asparagi e le patate ma tanti giovani lasciano la comune rimpiazzati da immigrati thailandesi: chi vuole andare in città, chi vuole allontanarsi da Gaza, dai razzi e dai colpi di mortaio contro i quali non c’è scudo antimissile che tenga. Nel 2008 le forze armate israeliane chiedono ai residenti del kibbutz di raccogliere le patate di notte «perché è più sicuro». Di notte da Gaza non riescono a vederti.
Orrore nell'orrore: chi c'è dentro alla bara della mamma dei fratellini Bibas
«SONO ENTRATI»
Anche Yarden e Shiri «volevano venire più vicini a noi al nord», racconterà Ofri. Dopo il primo messaggio di Yarden, Ofri ascolta le notizie e si rende conto che quel sabato mattina non si trattava del “solito” attacco missilistico da Gaza. «Come state?», scrive al fratello. «Abbiamo paura, sentiamo i terroristi qua fuori». «Non scrivermi, non fare rumore», si preoccupa lei. «È difficile tenere i bambini calmi», risponde lui. Alle 9.34 lui le scrive: «Sono entrati». Poi il silenzio. Tre ore dopo Ofri vede sua cognata e i nipotini, sequestrati, sulla Bbc. Di Yarden nessuna notizia. Yarden riappare in video a gennaio 2024. Ha la barba lunga ed è seduto.
Oggi sappiamo che era seduto perché non riusciva più a camminare: Hamas lo teneva chiuso in gabbia. Piange in quel video il saldatore di 34enne. I torturatori di Hamas gli hanno detto che sua moglie e i suoi figli sono morti sotto alle bombe israeliane. In queste ore Yarden Bibas aspetta il referto dei medici legali per capire se i resti tornati in Israele sono proprio quelli di Shiri, Ariel e Kfir. Ieri tra i meme in rete ne è apparso uno più bello degli altri: un cielo stellato con tre stelle dai capelli rossi.
"Bare chiuse a chiave da Hamas": l'ultimo sfregio indicibile ai bambini, cosa significa
Dai blog

Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
