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Ucraina, piano Starmer-Macron: 30mila soldati, droni e unità navali nel Mar Nero. Furia del Cremlino

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Con lo strappo impresso da Donald Trump, tra le trattative con la Russia di Vladimir Putin e le bordate della vigilia contro Volodymyr Zelensky, l'Europa si ritrova spiazzata. Ed in questo contesto, diviso e ad ora non in grado di proporre una risposta unitaria, ecco che il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto di essere pronto a inviare truppe in Ucraina. 

In un'intervista rilasciata al Telegraph, il leader laburista ha confermato di aver discusso dell'argomento proprio col premier ucraino, Zelensky, per poi aggiungere che Londra è "disposta a contribuire alle garanzie di sicurezza per l'Ucraina inviando le nostre truppe sul campo se necessario". Secondo il quotidiano britannico, esiste già una strategia concreta che Starmer intende presentare la prossima settimana a Washington, in un incontro con Trump, alla presenza anche di Emmanuel Macron.

Il piano, steso congiuntamente da Regno Unito e Francia, prevedrebbe il dispiegamento di circa 30mila soldati sotto comando europeo. Le truppe avrebbero il compito di presidiare punti nevralgici del territorio ucraino, tra cui centri urbani, porti, infrastrutture strategiche e impianti nucleari. Pur non essendo schierati nelle zone di combattimento attive situate a est del paese, i militari avrebbero a disposizione mezzi e armamenti adeguati per rispondere a eventuali attacchi nemici. 

Oltre alle forze terrestri, il piano includerebbe anche l'impiego di tecnologie avanzate per il monitoraggio della situazione sul campo: droni, satelliti e unità navali nel Mar Nero permetterebbero di raccogliere informazioni dettagliate sui movimenti delle truppe e sulle potenziali minacce.

Un altro aspetto chiave della strategia sarebbe la messa in sicurezza dello spazio aereo ucraino, con l'obiettivo di riaprire le rotte commerciali e garantire la ripresa dei voli civili. L'insieme di queste misure mirerebbe a scongiurare una nuova offensiva russa, evitando un terzo conflitto su larga scala dopo quelli del 2014 e del 2022.

Da Mosca è immediatamente arrivata una presa di posizione. Il Cremlino ha espresso "preoccupazione" riguardo alle indiscrezioni sull'eventualità di un "invio di contingenti militari dei paesi della Nato in Ucraina". Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha rimarcato come, secondo Mosca, "ovviamente, lo schieramento di contingenti militari di paesi Nato sul territorio ucraino non può essere accettabile per noi". Questo è quanto riferisce l'agenzia russa Interfax.

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