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Usa-Russia, vertice a Riad: "La guerra deve finire". Lavrov: "Bacchettate sulle mani a Zelensky"

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Dal vertice di Parigi, inutile, a quello di Riad, che potrebbe essere decisivo per le sorti dell'Ucraina e della stessa Europa. Al tavolo sono seduti i veri player della guerra, gli Stati Uniti da una parte e la Russia dall'altra. Entrambe le super-potenze, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al termine del summit, "hanno convenuto che bisogna fare tutto il possibile per unire gli sforzi negli ambiti geopolitico ed economico e anche per non provocare un conflitto".

Un punto di vista, ha affermato il capo della diplomazia moscovita, condiviso dal Segretario di Stato americano Marco Rubio, il quale nel corso del summit "ha sottolineato - ha notato Lavrov - l'importanza fondamentale che ogni Paese sia guidato dagli interessi nazionali. E noi siamo pienamente d'accordo con questo. Abbiamo anche concordato che questi interessi nazionali, ovviamente, non coincideranno sempre, ma quando ciò accadrà sarà molto importante regolare queste discrepanze, non lasciar correre le cose e soprattutto non provocare uno scontro militare o di altro tipo".

Sempre Lavrov ha smentito l'esistenza di un piano in tre fasi concordato con gli Usa sulla guerra in Ucraina. "Non ho visto alcun rapporto secondo cui la Russia e gli Usa abbiano presumibilmente concordato un piano di risoluzione in tre fasi per l'Ucraina durante i negoziati" a Riad, ha dichiarato in conferenza stampa come riportano le agenzie russe. Le indiscrezioni parlavano di un cessate il fuoco, elezioni e infine la firma di un accordo di pace. Secondo fonti di Fox News sia gli Stati Uniti che la Russia ritengono che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, abbia poche chance di essere rieletto. E ancora, sempre secondo Lavrov, il presidente ucraino Zelensky "e tutta la sua squadra vanno fatti ragionare e ricevere una bacchettata sulle mani". Il riferimento del ministro russo era ad un attacco ucraino denunciato ieri dalle agenzie russe alla stazione di pompaggio di Kropotkinskaya dell'oleodotto del Caspio, nella Russia meridionale. 

Il negoziato sulla pace dovrà contemplare discussioni sulle questioni territoriali e sulle garanzie di sicurezza, ha invece constatato il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Michael Waltz, dopo i colloqui russo-americani di Riad. "Deve essere una fine definitiva della guerra, non una fine temporanea, come abbiamo visto in passato". "Sappiamo, è solo la realtà delle cose, che ci dovrà essere una discussione sui territori e ci sarà una discussione sulle garanzie di sicurezza". 

L'accordo che ponga fine al conflitto in Ucraina in modo "giusto, sostenibile e duraturo" prevede, secondo il segretario di Stato Usa Rubio, una soluzione che dovrà essere accettata da tutte le parti coinvolte, inclusa l'Unione europea. Russia e Usa hanno anche stabilito il ritorno del personale nelle rispettive ambasciate a Mosca e a Washington. "Sono tre e mezzo che non ci sono contatti regolari tra Stati Uniti e Russia e, in alcuni casi, tra alcuno dei partecipanti a questo conflitto e la Russia. L'obiettivo di questo incontro è stato quello di dare seguito al colloquio telefonico tra i presidenti (Donald) Trump e (Vladimir) Putin per iniziare a stabilire quelle linee di comunicazione. C'è ancora tanto lavoro da fare, oggi è stato il primo passo di un lungo e difficile viaggio, ma è stato importante", ha detto Rubio. E intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha annullato la sua presenza a Riad: "Il vertice per noi è una sorpresa", ha affermato. 

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