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Romania, democrazia cancellata: dimissioni del presidente e voto annullato, lo ha voluto l'Europa

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Klaus Iohannis, presidente della Romania, ha annunciato le sue dimissioni: lo riportano i media regionali. Il passo indietro arriva dopo che il Parlamento aveva deciso di avviare la procedura per un referendum popolare per sospenderlo. Il suo mandato era in scadenza il 21 dicembre scorso, ma era stato prorogato ad interim, fino alla nomina di un suo successore, dopo il caos delle elezioni presidenziali di fine anno. Il primo turno, in particolare, vinto dall'estremista di destra e filorusso Calin Georgescu, era stato annullato dalla Corte Costituzionale per ingerenze russe sul voto.

Nell'intervento in cui ha annunciato le dimissioni, Iohannis ha parlato di "un atto necessario per tirar fuori la Romania e i suoi cittadini da questa crisi politica inutile e negativa. Lascerò la funzione di presidente il 12 febbraio. Che Dio protegga la Romania". La costituzione romena prevede che, nel caso in cui la funzione di presidente resti vacante, per dimissioni o sfiducia da parte del Parlamento, a ricoprire le funzioni ad interim, secondo l'art. 98, sia il presidente del Senato o della Camera dei deputati. Le nuove elezioni presidenziali sono in programma il prossimo 4 maggio.

 

 

 

Era stato proprio Iohannis a denunciare, desecretando documenti riservati sulla sicurezza, una vasta campagna propagandistica da parte della Russia, con migliaia di account su social come TikTok e Telegram, per promuovere il candidato di estrema destra Calin Georgescu. Nel ballottaggio, Georgescu, che a sorpresa aveva vinto il primo turno, avrebbe dovuto affrontare la riformista Elena Lasconi del partito Save Romania Union.

 

 

 

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