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Trump, "i primi immigrati clandestini a Guantanamo". Un'altra foto che fa impazzire la sinistra

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Tutto come previsto, tutto come annunciato da Donald Trump: sull'agenda americana (e mondiale) Guantanamo torna prepotentemente in primo piano. Il primo gruppo di migranti clandestini considerati ad alto rischio dalle autorità statunitensi è giunto nel centro di detenzione americano a Cuba: lo ha reso noto il Dipartimento della Difesa statunitense.

"L'Immigration and Customs Enforcement degli Stati Uniti sta adottando questa misura per garantire la detenzione sicura e protetta di questi individui fino a quando non potranno essere trasportati nel loro Paese di origine o in un'altra destinazione appropriata", si legge in una nota diffusa dello stesso Dipartimento, precisando che si tratta di una misura "temporanea". Una ventina d'anni fa Guantanamo era diventata famosa come luogo di detenzione per coloro che venivano considerati tra i più pericolosi terroristi islamici affiliati ad Al Qaeda dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 e le successive guerre in Afghanistan e in Iraq.

 

 

Il tema inquieta non poco gli anti-Trump, già indignati per le foto condivise dalla Casa Bianca di criminali immigrati clandestini tradotti in catene sugli aerei che davano il via alle "deportation", le espulsioni di massa alla base della politica di sicurezza nazionale della nuova amministrazione repubblicana.

Nessun cittadino messicano espulso dagli Stati Uniti verrà portato a Guantanamo, ha non a caso assicurato il ministro degli Esteri del Messico, Juan Ramon de la Fuente. Tra Messico e Usa il tema dell'espulsione di clandestini da tempo crea tensioni altissime, con tanto di eserciti inviati al confine. "Nessun messicano o messicana sarà portato lì, in nessuna circostanza", ha detto de la Fuente durante la plenaria del partito di governo (Morena) al Senato.

"Da quando abbiamo appreso la notizia, è stata inviata una nota all'ambasciata Usa, comunicando che qui riceveremo tutti i messicani e le messicane che lo desiderano e questo è quello che è successo finora e continuerà a succedere", ha detto il ministro. "Con (il segretario di Stato) Marco Rubio siamo e continueremo a essere in contatto, c'è un dialogo chiaro, aperto e cordiale", ha assicurato de la Fuente.

La scorsa settimana il presidente degli Stati Uniti Trump, ha annunciato un ordine esecutivo per l'apertura di un nuovo centro per la detenzione dei migranti illegali arrestati dalle agenzie federali nella baia di Guantanamo. Parlando alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che ordinerà al Pentagono e al dipartimento per la Sicurezza interna di "iniziare a preparare una struttura per i migranti nella baia di Guantanamo, che potrà ospitare 30mila persone".

 

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