L'Occidente non piange i bimbi rapiti da Hamas: il doppiopesismo dei filo-Gaza
Ci sono due bambini che non scuotono la coscienza d’Occidente. O meglio, non scuotono le coscienze di coloro che sono addetti professionalmente alla catena di montaggio di quella grande impostura che è la Coscienza pubblica e mediatica occidentale: editorialisti, inviati, opinionisti, intellò o pseudotali, scrittori, scribacchini, cantautori, teatranti a vario e avariato titolo. È la compagnia schizofrenica che teneva “tutti gli occhi su Rafah” per monitorare il “genocidio” sionista, non per scovare i gerarchi del Terrore come Yahya Ainwar, che pure si nascondevano lì. È il gregge mondano che ripeteva la parola d’ordine della capra in capo, il segretario Onu Guterres, secondo cui «il 7 ottobre non viene dal nulla». È la divisone contabile dell’orrore, pronta a rivoltare ogni bambino palestinese tragicamente ucciso contro chi stava tragicamente portando avanti una guerra giusta, non contro chi dichiarava di “aver bisogno” del suo sangue (Haniyeh, già capo politico di Hamas). (...)
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