Sudafrica, assediati nella miniera dalla polizia e ridotti al cannibalismo: 100 morti, la storia sconvolge il mondo
Dramma nella miniera d'oro Buffelstontein a Stilfontein, a 170 km a sud-ovest di Johannesburg, in Sudafrica, dove oltre cento persone sono morte e altrettante hanno fatto ricorso al cannibalismo. Si tratterebbe di una diretta conseguenza dell'operazione di polizia Vala Umgodi - "Tappa buco" - contro l'estrazione illecita dalle miniere abbandonate. Dallo scorso agosto le vie di rifornimento per i minatori a Buffelstontein, e in tutte le miniere illegali sudafricane, sono state chiuse per mesi nel tentativo di individuare e arrestare i cavatori illegali.
A novembre le forze dell'ordine hanno circondato l'ingresso della miniera, impedendo l'invio di cibo e acqua, così da costringere le persone a uscire. Per evitare l'arresto, però, i cavatori hanno deciso di rimanere nella miniera. E se in un primo momento hanno provato a sopravvivere mangiando scarafaggi, dentifricio e sale, alla fine hanno ceduto al cannibalismo per via della fame. Chi è sopravvissuto ha poi raccontato l'orrore, Tra questi, Clement Moeletsi, uno dei minatori arrestati, che ad Africa Report ha raccontato di aver vissuto senza cibo né acqua potabile per sei settimane: "Ho bevuto l’acqua sotterranea che aveva un forte sapore chimico, causava mal di testa e dolori di stomaco. La fame ha privato le persone della loro dignità: alcuni si rannicchiavano in silenzio, troppo deboli per parlare o gridare aiuto e poi lentamente morivano. Altri erano in stato confusionale, borbottavano e chiamavano i propri cari che non avrebbero mai più rivisto".
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Stando al racconto di Moeletsi e di altri minatori, qualcuno, spinto dalla disperazione, avrebbe "tagliato gambe e braccia dei morti per potersi nutrire, era l'unica opzione per sopravvivere". Il portavoce del dipartimento delle risorse minerarie che ha guidato i soccorsi, Makhosonke Buthelezi, ha spiegato alla Bbc che per salvare i minatori e recuperare i cadaveri è stata usata una gabbia da calare nel pozzo a due chilometri di profondità. E chi si è calato giù per recuperare i corpi ha raccontato che l'odore nella miniera "era insopportabile". Uno di loro, Mzwandile Mkwayi, alla Bbc ha detto: "Quando sono tornato a casa ho detto a mia moglie che non potevo più mangiare carne".
"Ciò che è accaduto qui deve essere chiamato per quello che è: questo è il massacro di Stilfontein - ha affermato Mametlwe Sebei, presidente del sindacato General Industries Workers of South Africa -. Perché ciò che mostrano i filmati sono pile di corpi umani, di minatori morti inutilmente". Poi, ha accusato le autorità sudafricane di aver intrapreso una "politica infida" che perseguita "deliberatamente le persone per ottenere consenso elettorale".
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