David Balland, il miliardario francese rapito insieme a sua moglie: cosa c'è dietro
David Balland, cofondatore dell’azienda di criptovalute Ledger, e sua moglie, sono stati rapiti e rilasciati dopo un giorno. Per loro erano stati richiesti 10 milioni in bitcoin.
Si tratta solo dell'ultimo caso in Francia, dove sembrano essere aumentati i regolamenti di conti tra narcotrafficanti e i rapimenti, che hanno per bersaglio gli imprenditori di successo nel mondo delle criptovalute. Basti pensare che dal 15 dicembre scorso, le forze speciali della gendarmeria sono intervenute in una decina di rapimenti di questo tipo. La situazione è critica al punto che il ministro dell'Interno Bruno Retailleau da mesi denuncia una "messicanizzazione" della Francia.
La liberazione di Balland e consorte - come riporta il Corriere della Sera - è stata possibile grazie a un’importante operazione delle forze dell’ordine. I rapitori avevano richiesto un ingente riscatto, in parte pagato durante le trattative. Il miliardario era stato rapito nella sua villa nel centro del Paese e portato a Châteauroux, mentre sua moglie era stata rapita da un’altra banda e portata altrove. A quel punto i sequestratori hanno chiesto un "importante riscatto in criptovalute", come ha dichiarato la procuratrice di Parigi, Laure Beccuau. Che poi ha aggiunto che durante le trattative "una parte del riscatto è stata effettivamente versata ma la maggior parte delle criptovalute è stata sequestrata e bloccata". In ogni caso, non è stato rivelato l’esatto ammontare della somma.
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Dopo la liberazione, Balland è stato ricoverato in ospedale a causa di una mutilazione. La moglie invece è stata trovata a Étampes, nell’Essonne, a oltre 150 km dalla loro abitazione grazie all’esame dei telefoni. Era legata e rinchiusa nel bagagliaio di un’auto. Gli inquirenti, poi, sono risaliti ai sequestratori, arrestando e mettendo in custodia cautelare dieci persone. "Un rapimento è sempre estremamente complesso, perché richiede l’utilizzo di molte competenze: negoziato, intelligence, intervento sul campo", ha spiegato il generale di divisione Ghislain Réty. Nelle operazioni sono stati usati supporto aereo, cyber intelligence e investigazioni sul campo.
Quello di Balland, comunque, non è un caso isolato. Secondo il quotidiano francese Le Figaro, solo nel 2023 sono stati circa 100 i sequestri affrontati dalla gendarmeria e circa 300 quelli gestiti dalla polizia. Tra i nuovi bersagli soprattutto imprenditori, influencer e milionari del settore delle criptovalute. Il motivo? I sequestratori, convinti che i bitcoin siano siano più difficili da tracciare rispetto alle monete tradizionali, ora cercano di ottenere quei tipi di riscatti.
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