Cerca
Cerca
+

Prima di fermare Auschwitz andava scongitta la Germania

  • a
  • a
  • a

 Chi aveva visto da dentro cos’era Auschwitz-Birkenau desiderava una sola cosa dagli Alleati: spezzare la catena dell’orrore e dello sterminio di massa. Questo non è mai accaduto, e i cancelli saranno abbattuti solo il 27 gennaio 1945 dai soldati dell’Armata Rossa. Lo stesso comandante Rudolf Höss, nel dopoguerra non saprà quantificare quante vite erano state spezzate, e nel primo interrogatorio parlò di 2,5 milioni.

Il capitano di cavalleria Witold Pilecki, che si era fatto deportare volontariamente nel settembre 1939 in missione segreta, ed era evaso nell’aprile del 1943, era l’autore del primo rapporto su Auschwitz giunto a Londra nel marzo 1941 attraverso l’esercito clandestino polacco che lui stesso aveva creato all’indomani della spartizione della Polonia tra Germania e Urss. Non era stato creduto e quel rapporto era stato ritenuto esagerato. Alla fine di agosto del 1943 Pilecki aveva chiesto al quartier generale dell’Armia Krajowa a Varsavia che fine avessero fatto tutte le sue dettagliate informative e perché gli Alleati non avevano fatto nulla per bloccare la fabbrica dello sterminio. In autunno aveva allora consegnato un piano militare di liberazione del lager alla Direzione di sabotaggio dell’AK, i cui vertici erano stati addestrati dagli inglesi. Gli avevano detto: «A guerra finita le mostrerò una pila di dossier dedicati ad Auschwitz, lì ci sono tutti i suoi rapporti. Ci rivolgeremo a lei quando sarà il momento». Era il 23 ottobre (...)

Clicca qui, registrati gratuitamente su Liberoquotidiano.it e leggi l'articolo integrale di Marco Patricelli

Dai blog