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Groenlandia, "telefonata di fuoco tra Trump e la prima ministra danese: è stato orrendo"

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La vicenda è nota: Donald Trump vuole la Groenlandia. E per questa ragione, riferisce il Financial Times, ci sarebbe stata una telefonata "infuocata" tra il presidente degli Stati Uniti e la prima ministra danese. A riferirlo al quotidiano sono alcuni alti funzionari europei.

La scorsa settimana il presidente americano avrebbe parlato con Mette Frederiksen per 45 minuti durante i quali quest'ultima avrebbe ribadito che la più grande isola al mondo "non è in vendita". Già nel corso della sua prima presidenza, il tycoon aveva fissato tra i suoi obiettivi l'acquisto della Groenlandia. Nel corso della telefonata con la Frederiksen, Trump avrebbe insistito sulla serietà della sua intenzione, ossia prendersi la Groenlandia. La notizia è emersa però soltanto poco prima delle 20 di oggi, venerdì 24 gennaio.

Secondo i funzionari europei, "la telefonata tra i due è andata molto male" e Trump è stato "aggressivo e conflittuale". "È stato orrendo", ha detto una delle fonti al Financial Times. Il presidente "è stato molto determinato. Prima era difficile prenderlo sul serio ma penso che sia serio e potenzialmente molto pericoloso", ha rivelato un'altra fonte. Insomma, parole pesanti contro il presidente Usa. Certo, pareri non verificabili e da inquadrare in un contesto molto teso, soprattutto all'indomani degli affondi di Trump contro l'Unione europea nel suo intervento a Davos.

Soltanto pochi giorni prima, all'europarlamento, il danese Anders Vistisen, intervenendo in aula a Strasburgo, si era scagliato contro il neo-inquilino della Casa Bianca: "Caro presidente Trump, ascolti con molta attenzione. La Groenlandia fa parte del regno danese da 800 anni. È parte integrante del nostro paese. Non è in vendita. Lasci che lo dica in parole che può capire: signor Trump, fuck off!", aveva concluso, con insulto, Vistisen. Come detto, un contesto davvero esplosivo.

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