Emily, Romi e Doron? Le stanze, i vestiti, i trucchi: come provano a far uscire dall'incubo le israeliane liberate
"Ora devono riposare": i medici dello Sheba Hospital, il più grande d’Israele, sono stati chiari. Emily Damari, Romi Gonen e Doron Steinbrecher, ex ostaggi di Hamas e prime della lista dei prigionieri a essere liberate - dopo 471 giorni di prigionia - nell'ambito dell'accordo di tregua con Tel Aviv non hanno bisogno di ulteriore stress. Le tre ragazze si troverebbero in una sezione del reparto pediatrico "creato apposta per loro - ha spiegato al Corriere della Sera Steve Walz, portavoce dello Sheba -. È un ambiente confortevole per accoglierle nel migliore dei modi. Sono con le famiglie. Le stanze si trovano una accanto all’altra e all’interno abbiamo messo a disposizione vestiti nuovi, sneakers, prodotti cosmetici".
Il portavoce dell'ospedale ha spiegato che il loro obiettivo è "riuscire a esaudire ogni desiderio, anche il più piccolo. Per loro cucina uno chef che seguirà le indicazioni dei medici". Il dottor Itai Pessach, che le ha in cura, ha spiegato: "Dopo 471 giorni di prigionia, sono felice di annunciare che le ragazze si trovano in condizioni stabili, il che consente a noi e a loro di concentrarci su ciò che per ora è più importante: riunirsi alle loro famiglie". Se da fuori sembra essere tutto a posto, il timore è che la prigionia possa aver creato dei traumi psicologici difficili da recuperare. Nella prima mattina di libertà, Emily Damari ha voluto condividere un suo pensiero su Instagram: "Sono la persona più felice del mondo". La 28enne con cittadinanza anche britannica, che era stata rapita dal suo appartamento nel kibbutz Kfar Aza, ha poi ringraziato la famiglia e gli amici per il sostegno.
Emily, come si vede nelle foto della liberazione, ha una mano bendata. Pare abbia perso le dita la mattina del 7 ottobre, quando i miliziani le spararono colpendole la mano sinistra. "Sta andando molto meglio di quanto chiunque di noi avrebbe mai potuto prevedere - ha commentato la mamma, Andy Damari -. Sono anche felice che durante il suo rilascio il mondo abbia potuto intravedere la sua personalità esuberante e carismatica". Intanto, a distanza di due giorni dall'entrata in vigore della tregua, nella Striscia ci sono ancora 94 prigionieri di Hamas, di cui almeno 35 si pensano morti.
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