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Trump, una cerimonia con Village People e inno. E congela TikTok

Matteo Legnani
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 A conferma della «relazione speciale» che è sbocciata tra la premier italiana Giorgia Meloni e Donald Trump, con la premier ci sarà una nutrita rappresentanza di esponenti di Fratelli d’Italia tra le personalità che a Washington presenzieranno in Campidoglio alla cerimonia di insediamento del 47° presidente degli Stati Uniti.

Giorgia Meloni avrà al suo fianco tre esponenti del suo partito: ci sarà Andrea Di Giuseppe, deputato di FdI, vicino a Trump tanto da avere seguito la notte elettorale del 5 novembre in Florida. Ma anche Domenico Giordano, in qualità di segretario generale dei Conservatori europei, e Carlo Fidanza, europarlamentare dei Fratelli e vicepresidente esecutivo della famiglia sovranista europea.

Sarà invece assente, con decisione presa e comunicata quasi all’ultimo minuto, Matteo Salvini. Ma una rappresentanza della Lega ci sarà comunque, fa sapere una nota del partito. A partecipare alla cerimonia di insediamento sarà Paolo Borchia, «il capodelegazione del partito al Parlamento europeo che sarà a Washington insieme agli altri esponenti del gruppo dei Patrioti».

Il grande giorno, atteso quattro anni, sarà domani, quando a mezzogiorno (ora della costa orientale americana, le 18 in Italia) avrà inizio la cerimonia di insediamento che si concluderà con il giuramento del 47esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

L’evento, che si tiene tradizionalmente di fronte al Campidoglio, è stato tuttavia spostato al chiuso presso la Rotonda del Campidoglio (che può ospitare non più di 600 persone) in considerazione delle temperature particolarmente rigide che si stanno registrando in queste ore a Washington, dove il termometro segna diversi gradi sotto lo zero.

Dopo il giuramento solenne, il presidente accederà allo Studio Ovale, dove firmerà alcuni ordini esecutivi che daranno ufficialmente inizio al suo mandato. Il capo dello staff del presidente, Susie Wiles, ha lasciato intendere che Trump simbolicamente firmerà, riattivandone gli effetti, alcuni ordini esecutivi che aveva varato nel corso del suo primo mandato e che Biden al suo arrivo alla Casa Bianca quattro anni fa aveva revocato.

Sulla scrivania del presidente ci sarà anche la legge approvata venerdì dal Senato a larga maggioranza (con dieci voti democratici) che consente la detenzione e la espulsione degli immigrati senza documenti che siano stati accusati di crimini minori. Già martedì scatterà, infatti, l’operazione-deportazione di clandestini che era stata annunciata da Trump in campagna elettorale e poi ribadita dopo l’elezione a presidente, con una serie di raid che partiranno da Chicago, dove nelle scorse ore è stato inviato un contingente di 200 agenti di polizia.
Tornando all’insediamento, il tradizionale corteo presidenziale non si svolgerà, ma in serata si terranno tre balli inaugurali: il Commander in Chief Ball, il Liberty Ball e lo Starlight Ball.

Quattro anni fa, Trump e la moglie Melania erano intervenuti a tutti e tre. Numerose star della musica pop e country sono attese a questi tre eventi, compresi i Village People la cui canzone “YMCA” era diventata un tormentone della campagna elettorale, sulle cui note Trump era solito ballare in occasione di raduni e comizi. Il tenore preferito del duo volte presidente, Christopher Macchio, dopo tante apparizioni agli eventi della sua campagna, canterà invece l'inno nazionale americano durante la cerimonia di insediamento in Campidoglio.
All’evento è atteso un ricco parterre di celebrità e potenti della terra. Tra i politici stranieri ci saranno, oltre alla premier italiana Giorgia Meloni, il presidente argentino Javier Milei, i principi di Galles William e Kate in rappresentanza di Re Carlo, il leader di Reform UK Nigel Farage ma non il premier laburista Keir Starmer, che non è stato invitato.

Tra gli invitati anche i tre uomini più ricchi al mondo: il proprietario di X, SpaceX e Tesla Elon Musk, il fondatore di Amazon Jeff Bezos e quello di Meta, a cui fanno capo Facebook, Whatsapp e Instagram, Mark Zuckerberg. E poi Sundar Pichai ceo di Google, Sam Altman, ceo e co-fondatore di OpenAI, la app che ha creato il ChatGpt e il ceo della piattaforma social TikTok, Shou Zi Chew, che ha ringraziato Trump per aver promesso un intervento contro l’oscuramento del social negli Usa, dopo la messa al bando decisa dal Congresso.
In una intervista rilasciata ieri a NBC News, Trump ha infatti descritto come "probabile" la concessione di una proroga di 90 giorni alla società madre di Tik Tok perché venda a un acquirente non cinese, pena la sua messa al bando negli Usa. «Se decido di farlo, probabilmente lo annuncerò lunedì» ha detto il presidente. Ciò, tuttavia, potrebbe non essere sufficiente per evitare che l’app vada in blackout per almeno un giorno, perché l’attuale scadenza perla conformità è domani.

Anche nelle ore cruciali del suo insediamento, e forse approfittandone come solo lui sa fare, Trump non ha perso d’occhio gli affari e due giorni fa su X e sulla sua piattaforma social truth ha lanciato l’invito all’acquisto della sua criptovaluta, ‘$Trump’. Lanciata a un prezzo d’acquisto di 18 centesimi, vale ora 30 dollari, con una capitalizzazione di mercato che ha superato i 5 miliardi di dollari.

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