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Parigi 2024, le case "green" vendute da Macron vanno a pezzi: l'ultima figuraccia

Mauro Zanon
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«Il Villaggio è stato progettato per adattarsi alle condizioni climatiche del 2050, con 6 ettari di spazi verdi, vegetazione (strade, balconi, tetti), recupero e trattamento delle acque reflue per l’irrigazione, pavimenti refrigeranti e tripli vetri. Tutto è stato progettato per migliorare il comfort termico e garantire una temperatura di almeno 6°C inferiore a quella esterna per gli atleti e i futuri residenti». Così veniva presentato dal sito ufficiale delle Olimpiadi di Parigi il Villaggio Olimpico, dove l’estate scorsa hanno alloggiato durante la competizione più di 14mila persone, tra atleti e personale. Alcuni, si sa, sono fuggiti a gambe levate dopo pochi giorni: temperature troppo elevate a causa dell’assenza di aria condizionata e letti in cartone che non permettevano di dormire decentemente.

«Sono alla quarta Olimpiade, e questo sicuramente è il peggior Villaggio Olimpico. In camera non mi addormento mai prima delle due di notte. Fa troppo caldo. Non siamo tutelati», aveva denunciato il nuotatore italiano Gregorio Paltrinieri. Altri avevano previsto tutto e si erano direttamente procurati un hotel.

«Polemiche futili», «è il miglior Villaggio Olimpico della Storia», risposero gli organizzatori di Parigi 2024, sottolineando che, a partire dalla fine del 2024, sarebbe stato riconvertito in un complesso abitativo ecosostenibile a destinazione di famiglie e studenti. Nel dettaglio: 2.800 nuovi appartamenti (2.000 per famiglie, 800 per studenti), capacità totale di 6.000 abitanti. Accanto al villaggio degli atleti, situato a Saint-Ouen-sur-Seine, a nord di Parigi, è stato costruito nel Comune di Dugny il villaggio dei media, che ha accolto 1.500 giornalisti. «Una città-giardino», si leggeva quest’estate sul sito delle Olimpiadi, «che dopo la riqualificazione ospiterà oltre 1.300 abitazioni, accogliendo la forte domanda di alloggi nel dipartimento della Seine-Saint-Denis».

 

 

 

I primi abitanti hanno posato le loro valigie nelle case lo scorso 17 dicembre, convinti di entrare in appartamenti nuovi e ultramoderni. Ma un’inchiesta di BfmTv, che ha raccolto la testimonianza di Alamine, padre di famiglia, ha portato alla luce un’altra realtà: muffa sul soffitto e sulle pareti, tapparelle danneggiate, fughe d’acqua e maniglie delle porte con serrature sbagliate.

Laurent Dukeyne, direttore di Amétis, la società che ha costruito il villaggio dei media, gli ha risposto così: «Ci sono due tre problemini spiacevoli, ma siamo presenti». Secondo BfmTv, sarebbero una quarantina gli appartamenti con tracce di muffa, problemi di umidità e difetti di costruzione. «L’impressione è che siano stati costruiti in fretta e furia», ha detto al Parisien un’altra abitante, Sarah, prima di aggiungere: «Abbiamo acquistato l’appartamento due anni fa, eravamo contenti perché c’era una storia dietro». Un’altra patacca dopo quella che abbiamo raccontato ieri delle medaglie olimpiche già deteriorate e riportate indietro da oltre 100 atleti. Una figuraccia alla quale il Cio promette di porre rimedio già dalla prossima settimana: «Saranno sostituite e incise in modo identico».

Guarda qui il video delle case olimpiche rovinate

 

 

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