Jimmy Carter, il fallimento sugli ostaggi in Iran e la lezione del presente
Nato il primo ottobre 1924, Jimmy Carter aveva detto che avrebbe voluto oltrepassare i 100 anni apposta per poter votare Kamala Harris. Ce l’ha fatta, anche se lei poi non ha vinto. In compenso, è morto in tempo per non avere di nuovo Trump alla Casa Bianca, anche se lo stesso Trump ha avuto parole di elogio per il presidente che dopo aver suscitato speranze non riuscì a farsi confermare, ma poi ebbe il Nobel per la Pace ed ha appunto battuto ogni record di longevità tra chi alla Casa Bianca è arrivato. Bizzarro scherzo del destino o forse ammonimento della Provvidenza, questa esistenza lunghissima ha avuto anche l’effetto di far coincidere la sua dipartita col caso di Cecilia Sala. Appunto, l’ultimissimo esempio di quella politica degli ostaggi che è nata con la stessa Repubblica Islamica, e di cui Carter fu appunto la prima grande vittima.
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