Lavrov gioca a scacchi, la Russia dice no (per ora) al piano di pace di Trump
La Russia non è soddisfatta del piano di Trump sull’Ucraina, lo ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov in un’intervista alla Tass che dà tanto l’impressione di essere stata organizzata per fare sapere al mondo che tra Mar -a -Lago e Mosca è stato aperto un canale diplomatico informale, alla faccia dell’Amministrazione americana in carica. «A giudicare dalle numerose fughe di notizie e dall'intervista rilasciata dallo stesso Trump al Time il 12 dicembre, sta parlando di ‘congelare’ le ostilità lungo la linea di ingaggio e di trasferire agli europei l’ulteriore responsabilità di affrontare la Russia.
Non siamo certo soddisfatti delle proposte avanzate» ha detto il titolare della diplomazia di Mosca aggiungendo semplicemente che il Cremlino non ha tuttavia ancora ricevuto alcun segnale ufficiale dagli Stati Uniti e «fino al 20 gennaio, data dell’insediamento, Donald Trump ha lo status di ‘presidente eletto’».
In buona sostanza «tutta la politica su tutti i fronti» è ancora determinata dal presidente in carica e dalla sua amministrazione. «Solo quest’ultima è autorizzata a impegnarsi con la Russia per conto degli Usa, come ci viene regolarmente comunicato, questo accade di tanto in tanto, ma in tali contatti non si parla di trattative con l’Ucraina» ha concluso sulla questione Lavrov con un certo sarcasmo. Il ministro dunque fa presente che non ci sono trattative ufficiali in corso, che semmai l’attuale Amministrazione avrebbe ricordato «di tanto in tanto» a Mosca che in questo periodo di transizione solo Biden ha voce in capitolo. Un chiarimento che se letto in controluce fa dedurre che dei contatti tra uomini di Trump e il Cremlino siano già avvenuti e che Washington sia dovuta intervenire per ricordare che il presidente eletto per il momento non ha alcun potere (...)
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