Germania, al voto a febbraio: attesa col brivido, chi è in testa nei sondaggi
Con l’ultimo passaggio formale del presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier, si è aperta ufficialmente la corsa elettorale per il rinnovo del Bundestag tedesco. Steinmeier ieri ha sciolto la camera bassa che sarà rinnovata il 23 febbraio dopo che a novembre il governo a trazione socialdemocratica del cancelliere Olaf Scholz è entrato in crisi per le dimissioni del ministro delle Finanze, Christian Linder.
«La stabilità richiede un governo in grado di agire e di contare su una maggioranza parlamentare, specie in momenti difficili come questi», ha dichiarato Steinmeier. Uno scenario auspicabile, ma che non sembra così concreto: per quanto i sondaggi indichino nella Cdu di Friedrich Merz e in un’alleanza conservatrice i favoriti alle urne, nello scacchiere va presa in seria considerazione la variabile dell’AfD, Alternative für Deutschland, il movimento di destra radicale guidato da Alice Weidel. Nella media delle rilevazioni è accreditato di un solido 19%, due punti sopra l’SPD di Scholz, ma in un sondaggio della Bild, popolare tabloid, Weidel raggiunge addirittura il 24% tra le preferenze degli intervistati, staccando di quattro punti Merz.
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Economia e immigrazione sono in cima ai pensieri degli elettori. La prima è destinata a una contrazione per il secondo anno di fila. Quanto al secondo tema, la tensione è particolarmente alta dopo l’attentato ai mercatini di Natale di Magdeburgo della scorsa settimana, quando il rifugiato saudita Taleb Al-Abdulmohsen si è lanciato in auto sulla folla, provocando 5 morti e 200 feriti. «Vogliamo che le cose cambino per vivere nuovamente in sicurezza», aveva commentato a caldo Weidel. Per lei e l’AfD questa campagna elettorale rappresenta una grande occasione di raccogliere consensi sulla linea dura anti-migratoria.
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La popolarità di Weidel non sembra per ora risentire nemmeno delle posizioni filoputiniane. Da tempo chiede un «rapporto bilanciato» con Mosca: il collega Tino Chrupalla, con cui condivide la reggenza del partito, nel 2023 ha partecipato a un ricevimento presso l’ambasciata russa a Berlino, scatenando le dure critiche del mondo della politica e dei media che non hanno scalfito le posizioni di AfD. Da segnalare che, secondo un sondaggio dell’emittente ZDF, la guerra in corso tra Ucraina e Russia è solo al quarto posto tra le priorità dell’opinione pubblica tedesca che riserva più attenzione alla questione climatica. Da parte sua Merz da tempo ha spostato l’asse della Cdu più a destra anche per non inseguire AfD sull’immigrazione e non sembrare meno affidabile. Ha pure affilato il linguaggio verso le forze progressiste dei socialdemocratici e dei Verdi: una strategia che sta dando frutti. L’unico che resta a guardare è Scholz, la cui breve parabola pare già ai titoli di coda.
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