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Cremlino, "l'offerta di Macron": Ucraina, la rivelazione che terremota l'Europa

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A che gioco sta giocando Emmanuel Macron? Ufficialmente, il presidente francese si è sempre proposto come fiero nemico di Vladimir Putin, forse anche in contrapposizione con il nemico interno Marine Le Pen, da sempre considerata molto (troppo?) vicina alle posizioni russe.

In realtà, il capo dell'Eliseo in caduta libera da mesi, avrebbe cercato di conquistarsi sottobanco il ruolo di mediatore privilegiato con il Cremlino, per diventare l'artefice principale della "pace" tra Russia e Ucraina dopo 2 anni e mezzo di sanguinoso conflitto alle porte dell'Europa. E per ottenere il suo risultato sarebbe stato pronto a tutto, anche ad agire alle spalle di Volodymyr Zelensky e delle autorità di Kiev. 

 

 

 

L'immagine che ne esce, insomma, è piuttosto imbarazzante anche se è lecito avanzare qualche dubbio vista la fonte delle rivelazioni: il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. L'ex colomba del Cremlino diventato subito un falco a partire dal febbraio del 2022, un politico esperto e capace di mettere in atto la sottile, perfida, letale arma della propaganda ex sovietica.

 

 

 

"Spero vivamente che l'amministrazione del signor Trump, compreso il signor Kellogg, analizzi le cause profonde del conflitto - ha spiegato Lavrov colloquiando con giornalisti russi e stranieri -. Siamo pronti per le consultazioni e per l'ennesima conferma della nostra posizione, che è stata ripetutamente espressa in modo forte e chiaro: siamo aperti a qualsiasi negoziato se è sostanziale e affronta le cause e i principi fondamentali, che il presidente Putin ha definito nel giugno di quest'anno". 

Il riferimento è alle parole di Keith Kellogg, nominato da Trump inviato speciale in Ucraina, secondo cui gli accordi di Minsk sono stati "un tentativo fallito" di risolvere il conflitto decennale tra Mosca e Kiev. Un giudizio errato, secondo Lavrov, e che suggerirebbe come l'inviato americano debba "ancora approfondire il dossier ucraino": "Forse, il signor Kellogg dovrebbe esaminare la questione in modo più dettagliato. Gli accordi di Minsk non sono stati un tentativo, ma una decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che è stata calpestata".

 

 

 

Quindi la spifferata: "La Francia ha contattato più volte la Russia attraverso canali riservati offrendo di stabilire un dialogo sull'Ucraina, senza coinvolgere Kiev", sono le parole di Lavrov riportate dall'agenzia Tass. "I nostri colleghi francesi si sforzano di adottare una posizione proattiva su varie questioni, cosa che accogliamo con favore. Tuttavia, non sono sicuro dei risultati di tali iniziative o se questo intento sia genuino", è la tesi del ministro russo. "Ad esempio, le nostre controparti francesi ci hanno contattato più volte tramite canali privati, proponendo di assistere e facilitare il dialogo sulla questione ucraina. È interessante notare che queste proposte spesso hanno escluso l'Ucraina stessa, apparentemente contraddicendo il principio spesso ripetuto dall'Occidente, secondo cui 'nulla sull'Ucraina dovrebbe essere deciso senza l'Ucraina'". Polpetta avvelenata per mettere zizzania tra gli europei o inconfessabile segreto diplomatico.

 


stretta di mano tra emmanuel macron e sergei lavrov al g20 in brasile

 

LAVROV, 'LA RUSSIA NON PONE PRECONDIZIONI PER TRATTARE CON KIEV'

(ANSA) - La Russia non ha posto alcuna precondizione per i colloqui sulla soluzione del conflitto in Ucraina, ma insiste affinché gli accordi già conclusi vengano attuati, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov in un'intervista ai media russi e stranieri, citato dall'agenzia Tass.

 

"Quando ci viene detto che la Russia propone delle precondizioni (per i colloqui di pace), rispondo che non si tratta di precondizioni ma piuttosto richieste che ciò che è stato concordato in precedenza venga messo in pratica", ha detto il capo della diplomazia russa.

 

 

LAVROV, 'USA FACCIANO PASSO PER RISTABILIRE CONTATTI CON MOSCA'


telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho

(ANSA) -  Gli Stati Uniti dovrebbero fare il primo passo per ristabilire i contatti con la Russia, in quanto è stata Washington a tagliare i legami con Mosca dopo il lancio della "operazione speciale" in Ucraina: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov in un'intervista a media russi e stranieri ripresa dall'agenzia Tass. "Se i segnali provenienti dalla nuova squadra di Washington per ripristinare il dialogo interrotto da Washington dopo l'inizio dell'operazione militare speciale saranno seri, ovviamente risponderemo ad essi. Il dialogo è stato interrotto dagli americani, quindi dovrebbero fate il primo passo", ha detto Lavrov, secondo Tass.

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