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Damasco, incendiato l'albero di Natale: esplode la protesta cristiana in tutta la Siria

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Siria a ferro e fuoco dopo che è stato incendiato un albero di Natale. Centinaia di persone sono scese in piazza nel giorno del 24 dicembre nel quartiere cristiano di Damasco, la capitale siriana, per protestare contro l'incendio di un albero di Natale commesso ieri a Suqaylabiyah, cittadina situata nel governatorato di Hama, nella Siria centro-occidentale.

I manifestanti hanno marciato fino alla sede del Patriarcato ortodosso, situato nel quartiere di  Bab Sharqi. Alcuni miliziani, il giorno precedente, a volto coperto hanno dato fuoco all'albero di Natale eretto nella piazza centrale di Suqaylabiyah. Il tutto mentre alcuni uomini armati hanno tenuto la folla dei fedeli a distanza puntando contro di loro le armi, mentre altri appiccavano il fuoco all'abete. Dopo l'accaduto, i cristiani hanno protestato presso il Comando militare della città. 

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra ma con una vasta rete di contatti sul territorio, i miliziani che hanno bruciato l'albero di Natale sono stranieri e appartenenti al gruppo islamista Ansar al Tawhid (Sostenitori del monoteismo). Una versione confermata ai residenti della cittadina anche da un leader religioso di Hayat Tahrir al Sham (Hts), il gruppo d'ispirazione jihadista un tempo affiliato ad Al Qaeda e che ha guidato l'offensiva che ha portato alla caduta del regime di Bashar al Assad l'8 dicembre scorso. Il leader di Hts ha promesso che i miliziani saranno puniti per quanto commesso, perché come promesso più volte - i diritti delle minoranze etniche e religiose del Paese saranno rispettati.

 

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