È fallito il piano di chi voleva usare la strage di Magdeburgo contro la destra. E Afd cresce
Ci hanno provato, ma non ha funzionato. C’è stato un istante in cui qualcuno ha davvero pensato che la strage di Magdeburgo potesse trasformarsi in un’arma politica da usare contro i partiti di destra. In quell’istante su tanti giornali di tutta Europa sono comparsi titoli, analisi e commenti che imputavano alla propaganda di Elon Musk - e ovviamente a quella dei tedeschi di Alternative für Deutschland - la responsabilità per quanto successo ai mercatini di Natale in Sassonia. «Un fascista folle sedotto dai profeti del rancore» spiegava due giorni fa in un’intervista a Repubblica Daniel Cohn Bandit, leader Verde tedesco, ritraendo l’attentatore saudita e dando il senso della linea della sua parte politica. Un arabo che odia l’islam perché indottrinato dai “fascisti”, che però fa strage di cristiani ai mercatini di Natale. Tesi confusa. Che infatti non ha convinto nessuno.
Mentre i quotidiani parlavano del «killer di ultradestra», Afd portava in piazza migliaia di persone a manifestare contro l’immigrazione incontrollata. Il tutto mentre i social traboccavano di messaggi tutt’altro che teneri sulla linea “morbida” dell’attuale maggioranza a Berlino. Una lettera diventata virale recita: «Il nostro stupido governo ha invitato milioni di migranti senza alcun controllo, abbiamo Ong finanziate con i nostri soldi che fanno da taxi nel Mediterraneo invece di riportarli sulle loro coste, una gigantesca industria dell’asilo che prospera affittando appartamenti e costruendo case per i migranti».
Il problema, insomma, è chiaramente l’immigrazione. O meglio la completa incapacità di gestirla, sia per quanto riguarda i numeri che nelle conseguenze. Sembra che i tedeschi non abbiano preso in esame la possibilità che un saudita - un saudita - possa radicalizzarsi e organizzare attentati. Già le prime notizie sulla tragedia tedesca sembravano indicare un quadro assurdo: la Germania ha già vissuto l’incubo delle auto lanciate contro la folla proprio ai mercatini di Natale, eppure a Magdeburgo le autorità hanno ritenuto che fossero sufficienti le misure prese, cioè praticamente nessuna. Dopodiché sono arrivate le conferme dall’Arabia: l’uomo era già stato ripetutamente segnalato, volevano estradarlo a Riad. Il tutto mentre il futuro stragista postava sui social foto di fucili d’assalto. Cos’ha fatto la polizia?
Nulla, il ministero dell’Interno del Land della Sassonia ha spiegato che c’è stato un tilt di competenze tra i vari uffici che si occupano di seguire questo tipo di soggetti. Era talmente confuso nei suoi messaggi che non si capiva chi dovesse occuparsene. In fin dei conti era un islamico che diceva di aver chiuso con l’islam e ora odiava gli imam. Come se il problema fosse quante volte andava in moschea. La strage della burocrazia. Infine la ciliegina sulla torta: si è scoperto che Taleb al-Abdulmohsen aveva ricevuto ben due visite da parte della polizia: nel settembre 2023 e nell’ottobre 2024. Cosa era successo dopo? Nulla, anche se sui social continuava a lanciare chiari segnali riguardo alle sue intenzioni, o almeno alle sue inclinazioni.
«Qualcosa deve cambiare finalmente nel nostro Paese, dobbiamo poter vivere di nuovo al sicuro». Parole di Alice Weidel, al comizio dell’ultradestra a Magdeburgo. La Germania è in campagna elettorale dopo la caduta di Olaf Scholz. Vedremo se continuare a ignorare il problema dell’immigrazione porterà fortuna all’uscente maggioranza di governo. O se invece Musk invece aveva capito qualcosina.