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Siria, "fossa comune con oltre 100mila cadaveri" alle porte di Damasco: la firma di Assad

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I resti di oltre 100mila corpi: questo quanto potrebbe contenere una fossa comune scoperta a 40 chilometri a nord di Damasco, in Siria, nella località di al-Qutayfah. Lo riporta l’emittente al-Jazeera citando la stima fatta sul posto da Mouaz Moustafa, capo dell’organizzazione non governativa Syrian Emergency Task Force con sede negli Stati Uniti. "Centomila è la stima più prudente del numero di corpi sepolti nel sito. È una stima molto conservativa e quasi ingiusta", ha detto Mustafa, secondo cui tra i morti siriani ci sarebbero anche cittadini americani e britannici e altri stranieri.

Purtroppo, tra l'altro, quella trovata ad al-Qutayfah non è l'unica fossa comune in Siria: si aggiunge ad altre 12 trovate a sud del Paese. In una di queste, come scrive al-Jazeera, sono stati trovati 22 corpi, tra cui quelli di donne e bambini, che presentavano segni di torture ed esecuzioni.

 

 

 

"Queste fosse comuni custodiscono i segreti di 54 anni di dispotismo, torture e dittatura. Questo è solo l’inizio", hanno fatto sapere dalla Ong. Intanto l'ex presidente, ora caduto, Bashar al-Assad, e suo padre Hafez, che era stato presidente della Siria fino alla sua morte nel 2000, sono accusati di aver ucciso centinaia di migliaia di persone con esecuzioni extragiudiziali. Ugur Umit Ungor, professore di studi sul genocidio all’Università di Amsterdam, ha dichiarato ad al Jazeera che la scoperta della "fossa comune centralizzata" ad al-Qutayfah è "una prova della macchina di morte del regime di Assad".

 

 

 

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