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Parigi-Berlino, inaugurato il primo treno diretto. Ma è il simbolo dei problemi Ue

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C’è un nuovo treno dei desideri che circola nel cuore dell’Unione europea, lungo la tratta Berlino – Parigi, i due perni della politica comunitaria che ultimamente faticano a reggere la baracca. È stato inaugurato ieri, nel giorno in cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è presentato al Bundestag per cercare una fiducia impossibile nel suo governo che infatti non è arrivata: le elezioni erano già state fissate per tempo al 23 febbraio. E sempre ieri François Bayrou ha avviato le consultazioni per mettere in piedi una maggioranza che permetta alla Francia di varare la Finanziaria ed esaudire, a proposito di desideri, quello del presidente Emmanuele Macron: resistere nella ridotta dell’Eliseo alle bordate da destra e da sinistra.

«Il treno è sempre il treno» chiosava il ragazzo di campagna Renato Pozzetto mentre lo ammirava transitare. Con la nuova linea si arriva a destinazione in poco più di otto ore. La tratta opererà due volte al giorno in entrambe le direzioni. È stato «un giorno di festa» per Jean-Pierre Farandou, amministratore delegato di SNCF, le ferrovie statali francesi. Gli ha fatto eco Anja Schöllmann, responsabile della produzione di Deutsche Bahn, l’azienda federale per i trasporti, che ha voluto sottolineare come la direttrice unirà ulteriormente l’Europa. O più semplicemente i due grandi malati del continente: la Francia ha appena subito il downgrade del proprio debito pubblico da Moody’s, a suggellare il periodaccio. (...)

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