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Clarissa Ward, la giornalista della Cnn intervista un falso prigioniero siriano? Esplode lo scandalo

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Racconta la storia di un detenuto civile rinchiuso da tre mesi in una prigione siriana ma la realtà sarebbe un'altra: quello intervistato dalla giornalista star Clarissa Ward, nel suo servizio per l'emittente americana Cnn, sarebbe un torturatore del regime. Nel filmato, che ha già fatto il giro del mondo, la reporter entra in una delle prigioni segrete di Assad a Damasco subito dopo la caduta del regime, l’11 dicembre, e lì trova un prigioniero nascosto sotto una coperta. La Ward ha definito il suo servizio “una delle cose più straordinarie che ho raccontato nella mia carriera”. 

Nel video è la stessa troupe americana che dice al detenuto della caduta del regime di Assad. Subito dopo viene mostrato l’uomo che rivede la luce del sole dopo tre mesi e che beve dopo essere rimasto a lungo senza cibo e senza acqua. Pur essendo stato ripreso da diverse testate giornalistiche, il servizio ha subito generato dubbi e sospetti sulla sua autenticità, anche tra i giornalisti siriani. Il presunto prigioniero, infatti, sarebbe apparso troppo in forma, non certo come una persona rimasta senza luce e cibo per tre mesi. Poco naturale sarebbe apparsa anche la sua reazione alla luce. 

 

 

 

Alla fine la Cnn, su input di Libération, ha deciso di aprire un’indagine interna sull’identità dell’uomo e sul servizio. Un controllo, intanto, è stato fatto dal sito siriano Verify.sy, secondo cui l’uomo intervistato non sarebbe Abil Hurbal, come si dice nel servizio, ma Salama Mohammad Salama, “un ufficiale dei servizi di intelligence dell'aeronautica siriana, noto per le sue attività a Homs. I residenti del quartiere di Al-Bayyada lo hanno identificato perché spesso presente al posto di blocco all'ingresso occidentale dell'area, tristemente noto per i suoi abusi”, si legge sul sito. L’uomo è stato definito da alcuni testimoni un estorsore che avrebbe “preso parte a operazioni militari su diversi fronti a Homs nel 2014”, “ucciso civili e detenuto e torturato molti giovani” che pare si fossero rifiutati di pagare le tangenti.

Ancora nessun commento da parte della Ward. Mentre l'emittente americana, contattata dal quotidiano francese Libération, ha spiegato che “nessuno, a parte il team della Cnn, era a conoscenza della nostra intenzione di visitare l'edificio della prigione a cui si fa riferimento nel nostro servizio quel giorno. Gli eventi si sono svolti così come appaiono nel nostro servizio. La decisione di rilasciare il prigioniero è stata presa dalla guardia, un ribelle siriano. Abbiamo riportato la scena così come si è svolta, compreso ciò che ci ha detto il prigioniero, con una chiara attribuzione”. Invece, sulle rivelazioni di Verify-Sy, hanno detto di avere indagato sul passato dell’uomo e di essere al corrente che avrebbe potuto fornire una falsa identità. 

 

 

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