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Scholz sfiduciato dal Bundestag, voto anticipato in Germania: gli scenari

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Il tempo è scaduto per Olaf Scholz: il Bundestag ha sfiduciato il cancelliere e la Germania si appresta a tornare al voto già a febbraio prossimo in netto anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Scholz resta il candidato dei socialisti per la prossima tornata elettorale ma di fatto è un cavallo perdente. Sotto la sua gestione, ricordiamo che è il primo cancelliere nell'era post-Merkel, il Paese è andato in recessione. Il Pil della locomotiva tedesca fatica a crescere e un asset importante come quello dell'automotive perde pezzi. Inutile ricordare qui le chiusure di alcuni stabilimenti e gli scioperi anche degli operai Volkswagen. Il tutto per la sbandata green del governo tedesco che ha prodotto ripercussioni importanti anche nel settore industriale.

A questo punto la sfiducia all'esecutivo spalanca le porte a un voto anticipato che dovrebbe resettare la situazione politica tedesca cercando di riportare saldamente alla guida del Paese la Cdu. Solo 207 deputati hanno espresso un voto favorevole, 394 si sono detti contrari e 116 si sono astenuti. Numeri che parlano chiaro e che spiegano bene la voglia di un ritorno alle urne immediato. Nele scorse settimane Scholz ha anche perso pezzi del suo governo, un su tutti il ministro del Tesoro che ha di fatto aperto ufficialmente la crisi. Vedremo cosa accadrà alle urne. Un voto, quello della Germania, a cui guarda tutta l'Europa. Con la caduta di Scholz e il Macron claudicante a causa dei suoi governi ballerini, l'Italia è riuscita a posizionarsi come Paese leader all'interno del Continente con uno sguardo verso gli Stati Uniti di Trump. 

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