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Siria, l'esercito israeliano "sul monte Hermon per tutto l'inverno". E le truppe turche avanzano oltre confine

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Manovre militari e diplomatiche intorno al futuro della Siria. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, afferma di aver ordinato all'esercito di prepararsi a rimanere in cima al versante siriano del Monte Hermon durante i prossimi mesi invernali.

"A causa di ciò che sta accadendo, c'è un'enorme importanza per la sicurezza nel nostro mantenimento della vetta dell'Hermon e tutto deve essere fatto per garantire i preparativi dell'IDF nell'area, per consentire alle truppe di rimanere lì nelle difficili condizioni meteorologiche", afferma Katz in una dichiarazione. Katz ha ordinato la mossa durante una valutazione che ha tenuto ieri con il capo di stato maggiore dell'IDF, il tenente generale Herzi Halevi e altri alti ufficiali.

Contemporaneamente a Israele, anche la Turchia continua a estendere il proprio controllo oltre i confini siriani. Una fonte del Ministero della Difesa di Ankara ha detto che le forze di opposizione siriane appoggiate dalla Turchia stanno continuando la loro avanzata "per eliminare il terrorismo nel nord della Siria", riferendosi a una battaglia condotta dal cosiddetta Esercito nazionale siriano contro un gruppo armato curdo nella regione. La fonte ha aggiunto che la Turchia ha ripetutamente informato gli Stati Uniti che "un'organizzazione terroristica non può essere eliminata utilizzando un'altra organizzazione terroristica". Le Forze Democratiche Siriane sono guidate da un gruppo armato curdo legato al Pkk che Ankara classifica come terrorista. Uno scenario, insomma, magmatico e complesso perché riguarda sia gli attori della regione sia i loro alleati internazionali, dagli Stati Uniti alla Russia fino alla Cina.

Si muove anche Teheran. Esmail Qaani, il comandante della Forza Quds, reparto di élite dei Guardiani della Rivoluzione dell'Iran, ha incontrato i leader delle milizie sciite irachene per "discutere gli sviluppi in Siria", dopo la caduta di Bashar al-Assad, protetto dal regime iraniano, e "il prosieguo degli attacchi israeliani". Lo ha riferito il giornale del Qatar con sede a Londra Al-Araby Al-Jadeed, secondo cui alcuni leader delle fazioni irachene espresso preoccupazione per l'impatto della situazione in Siria sul vicino Iraq.

A Damasco invece è andata in scena la prima visita di alto livello di una delegazione turco-qatariota che ha incontrato i vertici dell'amministrazione provvisoria siriana. Si tratta della prima visita ad alto livello di governi stranieri dal rovesciamento del regime di Assad. Ad annunciarlo è il Ministero dell'Informazione siriano. Il ministero aveva precedentemente affermato sulla sua pagina su "X" che "una delegazione turco-qatariota è arrivata a Damasco, tra cui il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, il capo dei servizi segreti, Ibrahim Kalin, e il capo dei servizi di sicurezza dello Stato del Qatar, Khalfan Al- Kaabi, accompagnato da un team consultivo ampliato".

Il Ministero ha confermato che durante questa visita la delegazione incontrerà il comandante del dipartimento delle operazioni militari, Ahmed Al-Sharaa, e il primo ministro provvisorio, Mohamed Al-Bashir. Il Ministero dell'Informazione siriano ha rivelato che l'incontro mira a "sviluppare visioni future della realtà siriana e spingere la nuova leadership siriana a impegnarsi nell'ambiente arabo, regionale e internazionale". Il ministero ha continuato dicendo: "Lavoreremo anche per promuovere un dialogo politico interno tra tutti i partiti di opposizione e contribuire al processo di rinascita politica ed economica del paese".

 

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