Macron non trova un aspirante premier
Ancora nessuna fumata bianca per il prossimo capo di governo a Parigi, nonostante la deadline di 48 ore annunciata martedì dallo stesso presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Il nome del sostituto di Michel Barnier doveva essere annunciato ieri sera, al rientro del capo dello Stato dal viaggio lampo in Polonia, dove ha incontrato il primo ministro polacco, Donald Tusk, per discutere della possibilità di inviare truppe di peacekeeping in Ucraina. Sarà invece reso noto stamattina attraverso un comunicato stampa, come annunciato dall’Eliseo. Secondo le informazioni del Figaro, quando il Falcon presidenziale ha lasciato la Polonia nel tardo pomeriggio di ieri, Macron non aveva ancora la minima idea di chi avrebbe nominato a Matignon.
Dopo giorni in cui François Bayrou, leader dei centristi del Modem, e Bernard Cazeneuve, ex primo ministro socialista, sembravano i due principali pretendenti alla guida del prossimo esecutivo, ieri è emerso il nome di Roland Lescure, ex ministro dell’Industria. L’attuale deputato di Renaissance e vicepresidente dell’Assemblea nazionale, è stato ricevuto all’Eliseo mercoledì sera. «È Alexis Kohler che spinge Lescure», ha sussurrato al Figaro un consigliere ministeriale, che assieme ad altre fonti vede la mano del segretario generale dell’Eliseo dietro questo scenario. «È evocato da Kohler, ma anche dal presidente», ha aggiunto un frequentatore dell’Eliseo, ricordando che Macron aveva già incontrato Lescure a gennaio quando stava cercando il successore della socialista Élisabeth Borne, prima di preferirgli Gabriel Attal, appena nominato presidente di Renaissance, il partito macroniano. Lescure, liberal-socialista, piace al blocco centrale e a sinistra, ma molto meno a destra.
I Républicains non gli perdonano la sua opposizione alla legge sull’immigrazione promossa dall’ex ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, il Rassemblement national (Rn), invece, il disprezzo con cui ha sempre trattato i suoi membri. «Roland Lescure? Mozione di censura», ha scritto Laure Lavalette, portavoce del gruppo Rn all’Assemblea nazionale, prima di cancellare il suo messaggio.
Gli altri nomi che circolano sono quelli dell’attuale ministro delle Forze armate, il gollista Sébastien Lecornu, in buoni rapporti sia con i macroniani che con i socialisti, Catherine Vautrin, ex ministra di Sarkozy e più volte citata per Matignon durante i casting precedenti, ma anche Marisol Touraine. In serata, France Info, ha evocato il nome dell’ex ministra socialista della Salute come la possibile “sorpresa” di Macron: Touraine, esponente della sinistra moderata, potrebbe incarnare quella sintesi repubblicana auspicata dal presidente. La moltiplicazione di nomi, ad ogni modo, mostra tutta l’incertezza che regna all’Eliseo e le difficoltà di Macron a trovare il profilo perfetto, quello che gli permetterà di evitare una nuova mozione di censura. Per la Francia, quello di oggi, sarà il quarto governo del 2024: una situazione inedita nella storia della Quinta Repubblica. L’anno è iniziato con Élisabeth Borne, che ha rassegnato le sue dimissioni il 9 gennaio, a favore di Gabriel Attal, durato fino a settembre 2024. Dopo più di due mesi di riflessioni e trattative in seguito alle elezioni legislative anticipate, l’ex capo negoziatore della Brexit per l’Ue, Michel Barnier, ha preso il posto di Attal: ma solo per tre mesi, battendo il record negativo di primo ministro più effimero della Cinquième.
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Intanto, secondo un sondaggio dell’istituto Elabe per Les Echos, la popolarità di Macron è ai minimi storici. Il capo dello Stato ha la fiducia di appena il 21% dei francesi, il livello più basso dal suo arrivo all’Eliseo nel 2017. Tra le altre personalità politiche, cresce la fiducia nell’ex premier gollista e attuale capo di Horizons Édouard Philippe (41%, + 4 punti in un mese), ma anche di Gabriel Attal (37%, + 4 punti) e del presidente del Rassemblement national, Jordan Bardella (35%, + 1 punto). Il sondaggio evidenzia inoltre la forte progressione di François Bayrou. In un mese, il capo del MoDem ha conquistato ben 8 punti percentuali in termini di popolarità, attestandosi al 29%. L’altro nome della shortlist per Matignon, Bernard Cazeneuve, ha la fiducia del 28% dei francesi, 5 punti in più rispetto al precedente sondaggio.