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Trump, Time costretto a sceglierlo come persona dell'anno

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Donald Trump incoronato “Persona dell’anno” dall’autorevole rivista americana Time. È la seconda volta per Mister President, dopo il 2016, anche allora in occasione della sua elezione. Chi non ama il controverso personaggio dirà che persona dell’anno si diventa “nel bene e nel male”, tant’è che lo furono anche Adolf Hitler e Vladimir Putin, ma non è proprio vero, perché il führer venne indicato nel ’38, quando i suoi crimini e danni non erano ancora ipotizzabili e lo zar nel 2007, ai tempo in cui tutto l’Occidente flirtava con lui. Basta scorrere l’elenco degli ultimi assegnatari del titolo, da Greta Thumberg (2019) a Volodymyr Zelenski (2022), da Papa Bergoglio (2013) a Elon Musk (2021), fino alla coppia Joe Biden Kamala Harris (2020) e ad Angela Merkel (2015), per capire che “Persona dell’anno” è ormai un’investitura di carattere essenzialmente positivo.

Intendiamoci, gli Stati Uniti sono ancora spaccati, The Donald è sempre una figura divisiva. La designazione di Time, rivista istituzionale per eccellenza, certifica però che l’America che ha combattuto in ogni modo Trump per sbarragli la strada della Casa Bianca- con le vie giudiziarie, la delazione, la parata di star vomitanti disprezzo- ha riconosciuto la sconfitta e accettato il suo destino democratico, che è quello di affidarsi al presidente più politicamente scorretto che si possa immaginare, plebiscitariamente eletto. Un po’ come ha fatto Joe Biden, ricevendo il suo successore alla Casa Bianca, impegnandosi per una transizione la più morbida possibile, nell’interesse degli States e del mondo, e mantenendo la parola (...)

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