Siria, la decisione del Consiglio d'Europa: "No ai rimpatri affrettati"
"Mentre la situazione cambia in Siria, gli Stati membri del Consiglio d'Europa devono evitare rimpatri affrettati dei rifugiati". Lo ha affermato Michael O'Flaherty, commissario per i diritti umani dell'organizzazione paneuropea, specificando che "la sospensione del trattamento delle richieste di asilo e l'annuncio di piani per il rimpatrio forzato da parte di diversi Stati sollevano urgenti interrogativi se i Paesi stanno agendo in conformità con gli obblighi internazionali in materia di rifugiati e diritti umani, in particolare con il principio di non respingimento".
"Le decisioni devono essere basate su dati concreti e prese solo dopo una valutazione approfondita dei rischi continui per i diritti umani per gruppi e individui specifici", evidenzia il commissario. Inoltre "i siriani le cui richieste di asilo non sono state trattate o sono state sospese non dovrebbero essere lasciati in un limbo indefinito e finché la situazione è in evoluzione devono avere accesso a condizioni di accoglienza adeguate mentre l'eventuale valutazione delle loro richieste deve garantire una procedura equa e personalizzata, anziché basarsi su presupposti generali secondo cui la Siria è ormai sicura", aggiunge O'Flaherty.
Infine "per i siriani che desiderano tornare nel loro Paese, gli Stati membri devono garantire che possano farlo in maniera informata e realmente volontaria, e quindi assisterli e non esercitare indebite pressioni legali o materiali", afferma il commissario.