Siria, la mossa preventiva di Israele: "Distrutta la marina, eliminato l'80% dell'arsenale"
L'operazione portata avanti da Israele in Siria ha eliminato circa l'80 per cento delle capacità strategiche militari siriane e ha distrutto la marina di Damasco. Ed è avvenuta dopo anni in cui ha raccolto informazioni.
"Si è trattato effettivamente di un attacco pianificato da anni", hanno riferito le fonti militari israeliane a Channel 12. L'Idf ha agito per garantire che l'equipaggiamento militare strategico non finisse nelle mani sbagliate. Gli organi israeliani che continuano ad operare in Siria sono il Comando nord, responsabile della missione nel sud del Paese e del cuscinetto al confine, l'aeronautica e l'intelligence.
"Se il nuovo regime in Siria permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi o permetterà il trasferimento di armi a Hezbollah, risponderemo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Siamo intenzionati a fare tutto il necessario per garantire la nostra sicurezza. In questo contesto, ho autorizzato l'aviazione a bombardare capacità militari strategiche lasciate dall'esercito siriano, affinché non finiscano nelle mani dei jihadisti", lo dichiara il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.
Parlando dal ministero della Difesa a Tel Aviv, il primo ministro ha aggiunto: "Vogliamo avere relazioni con il nuovo regime siriano. Ma se questo regime permetterà all'Iran di tornare a stabilirsi in Siria, o permetterà il trasferimento di armi iraniane o qualsiasi altra arma a Hezbollah, o se ci attaccherà, risponderemo con forza e gli faremo pagare un prezzo pesante. Ciò che è accaduto al precedente regime accadrà anche a questo". Netanyahu ha affermato che ciò che sta facendo Israele "è simile a ciò che fece la Royal Air Force britannica quando bombardò la Marina del regime di Vichy che collaborava con i nazisti, per impedire che finisse proprio nelle mani dei nazisti".